Messina, al cimitero si entra in ordine alfabetico dei “capofamiglia”. Le proteste del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli avvocati e della Consigliera di Parità
Dopo la riapertura al cimitero di Messina si entra per ordine alfabetico in seguito all’individuazione del “capofamiglia“. E l’uso di questo termine sta facendo piovere critiche sull’amministrazione comunale e le richieste di modificare l’ordinanza. Ecco di seguito le missive del Comitato Pari Opportunità, istituito presso l’Ordine degli Avvocati di Messina, e della Consigliera di Parità dott.ssa Mariella Crisafulli. Questa la nota firmata dalla Presidente Avv. Concetta Miasi e dal Segretario Avv. Luigi Giacobbe: “Egregio signor Sindaco, il Comitato Pari Opportunità, istituito presso l’Ordine degli Avvocati di Messina – si legge nella lettera – facendo proprie le segnalazioni di colleghi e colleghe nonché di alcuni concittadini e concittadine, chiede all’Ill.ma SV di voler valutare di eliminare la parola “capofamiglia” dalla ordinanza Sindacale n. 146 del 07.05.2020 di modifica del punto 3 n. 3 dell’ordinanza sindacale n. 114 del 06.05.2020. Tale termine, ormai desueto, non rappresenta più il “vertice” del nucleo familiare ed è stato formalmente abolito dalla legge di riforma del diritto di famiglia nonché dalla legislazione in materia intervenuta successivamente. Anche nel regolamento anagrafico approvato con DPR n. 223 del 30 maggio 1989, agli artt. 6 e 21 è previsto che nella scheda anagrafica comunale venga inserita la dicitura “il responsabile delle dichiarazioni anagrafiche” o “l’intestatario della scheda di famiglia”, eliminando del tutto il concetto di capofamiglia. A ciò si aggiunga che la normativa vigente nonchè la società civile oggi riconoscono molteplici modelli “Famiglie”. Confidiamo nella Sua grande sensibilità e, nell’attuare la modifica, suggeriamo di inserire, in alternativa quale criterio per regolamentare le modalità di ingresso “l’iniziale del cognome di chi si presenta”. Sulla stessa lunghezza d’onda, con la lettera ad oggetto “Abolizione figura del c.d. “Capofamiglia”, indirizzata al Sig. Sindaco Comune di Messina On. Cateno De Luca e All’Assessora alle Pari opportunità Dott.ssa Carlotta Previti, la richiesta della Consigliera di Parità dott.ssa Mariella Crisafulli. “Egregio Sig. Sindaco. Gentile Assessora, ho letto dalla stampa che l’accesso al cimitero di Messina, è disciplinato dalla lettera del cognome del capofamiglia – scrive la Consigliera di Parità – una parola che ci riporta indietro di oltre 40 anni, un concetto di altri tempi, quando l’Italia rispettava ancora la norma contenuta nell’art. 144 del Codice civile, che prevedeva il ruolo di capofamiglia e lo attribuiva al marito. Come sappiamo la norma è stata abrogata dalla legge 19 maggio 1975, n. 151 con la Riforma del diritto di Famiglia. Mentre in primo tempo la qualifica di capofamiglia era stata mantenuta ai soli fini anagrafici, è stata definitivamente soppressa nel lontano 1989 con il DPR 30 maggio, n.223. Continuare ad usare la parola capofamiglia, pertanto, attraverso i documenti ufficiali di una amministrazione, comunicandolo poi alle masse tramite i mezzi di informazione, ci mette davanti all’evidenza che, a parte i cambiamenti del codice civile, non si tiene in considerazione l’evoluzione della società. Come Consigliera di parità della Città Metropolitana di Messina, quale figura istituzionale di promozione delle pari opportunità, di contrasto alle discriminazioni di genere, non posso non rilevare che la parità di genere passi anche attraverso il linguaggio che deve riconoscere, ma anche creare le condizioni di un cambiamento sul piano culturale e sociale. Pertanto, auspicherei per il futuro una maggiore attenzione nelle varie forme di comunicazione, che deve essere attenta, corretta e consapevole, utilizzando termini inclusivi che non facciano cadere negli stereotipi. Ringraziando per l’attenzione, porgo distinti saluti”.