Messina, amarcord d’autore con “Dietro l’uscio. Scritti sul settimanale “Centonove“1998-2008” di Attilio Raimondi
“Dietro l’uscio. Scritti sul settimanale “Centonove“1998-2008” di Attilio Raimondi da qualche giorno è disponibile on line e presso la libreria Ciofalo Mondadori e libreria Bonanzinga. Raimondi non ha bisogno di presentazione: ogni giorno, settimana per settimana ci ha fatto riflettere, ricostruire una notizia, conoscere persone e fatti della città di Messina dalla metà degli anni Novanta a quelli degli anni dieci. Sempre restando dietro l’uscio… , da un angolo visuale di chi scruta, osserva e riflette con un piglio critico che rivendica aspettative notevoli. Raimondi è nato a Teodo (Montenegro) il 10 giugno del ’43, laureato in Scienze Politiche, già dirigente della Provincia regionale di Messina, ha collaborato per anni con L’Ora di Palermo. E’ stato direttore della Rpt di Messina, tra le prime televisioni libere italiane e corrispondente per vari quotidiani nazionali. Vice presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia e tesoriere dell’Ordine nazionale, è stato per diversi mandati sia consigliere di amministrazione che sindaco revisore dell’Istituto di previdenza dei giornalisti. E garante del lettore dello storico settimanale messinese Centonove dal 1994 al 2018. “C’è la città dei commissari che hanno preso le redini nel 2004 – si legge nella prefazione – il sindaco dietologo che non vuole lasciare la poltrona, l’altro invece ostile al Ponte e quello padrone dei traghetti. Ma c’è anche il ricordo della Fiera Campionaria dove Gaetano Martino ha gettato il seme dell’Europa unita, la chiusura dell’Arsenale e l’illusoria apertura della Pirelli. E ancora tanti teatranti della Prima Repubblica che quelli della seconda e terza sono riusciti perfino a farci rimpiangere. Dopo tanti anni dalla prima pubblicazione, Attilio Raimondi, fa il bis di “Dietro l’uscio”, la rubrica con cui aveva un appuntamento settimanale con i suoi lettori di Centonove, quelli per i quali ha ricoperto anche il ruolo di Garante. Solo che stavolta non c’è una selezione ma tutti gli articoli pubblicati che raccontano senza ossequio vent’anni di storia della città di Messina e dei suoi protagonisti. Un quadro completo che offre un affresco complessivo più esauriente di una indagine politologica e sociologica.
Ma c’è di più in questa nuova e completa raccolta di “Dietro l’uscio”. C’è l’amore per un mestiere che ha conosciuto tempi migliori, lontano dalle pulsioni social che garantiscono audience e click, c’è la nostalgia per il settimanale Centonove che nell’aprile del ‘93 fece la sua prima apparizione nelle edicole di Messina con un codice genetico che ha rappresentato un unicum nel panorama dell’informazione: niente padroni. Ci sono i pomeriggi passati davanti a un computer a chiacchierare e studiare carte, a riempire posaceneri di mozziconi progettando il nuovo numero da mandare in stampa con le storie della tangentopoli, del “caso Messina”, delle tante vite che si sono intrecciate dentro e fuori quella redazione che sembra ieri eppure è così lontana. Ora che non c’è più nulla, solo le rughe in più, una cosa non è cambiata, anzi due: la memoria e lo spirito giovane di Attilio Raimondi. A cui tanti lettori e tanti giornalisti vecchi e nuovi dovrebbero dire solo grazie”.