Messina, bocciatura Tari. Fp Cgil e Uiltrasporti: “Giù le mani dai lavoratori. Messina Servizi faccia servizio pubblico e non sia strumento elettorale”

L’appello dei sindacati all’indomani della bocciatura della delibera Tari ad assessore Musolino e presidente Lombardo: “L’arroganza e la chiusura al dialogo non sono utili a utenti e lavoratori.Abbiamo più volte segnalato,  negli ultimi mesi in particolare, come sia venuto a mancare il dovuto confronto con le organizzazioni sindacali – dichiarano Francesco Fucile e Michele Barresi segretari generali di Fp Cgil e Uiltrasporti- specialmente in merito all’organizzazione e agli sviluppi  produttivi e occupazionali di Messina Servizi bene comune e oggi, all’indomani della bocciatura della delibera Tari, non possiamo che rilevare con preoccupazione l’atteggiamento, tenuto  anche  dall’assessore Musolino, arrogante e poco dialogante su temi che sono di estremo interesse per la città e per i lavoratori. Ci risulta che a breve e per un mese il servizio di spazzamento cittadino sarà affidato ad una ditta privata – continuano Fucile e Barresi – e questo se confermato avviene nel silenzio e con atti unilaterali che tagliano fuori il sindacato dai dovuti confronti sul futuro aziendale. E sarebbe solo l’ultimo atto di una serie di azioni già contestate dal sindacato. L’atteggiamento di chiusura nelle relazioni sindacali ha visto un’accelerazione proprio nella fase in cui si è corso disordinatamente  contro il tempo per raggiungere l’obiettivo del completamento del porta a porta – continuano i sindacati – avvalorando la tesi che Messina Servizi operi più in funzione degli obiettivi propagandistici da campagna elettorale del sindaco che per un miglioramento del servizio utile alla città . I segnali, in tal senso, sono chiari e li riscontriamo nella mancanza di una chiara programmazione aziendale e la scelta di chiudersi al confronto fa temere – concludono Fucile e Barresi – che l’emergenza continua nella quale opera l’azienda possa aver generato criticità gestionali e finanziarie sulle quali il sindacato chiede chiarezza.

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