Messina, cinque contratti di apprendistato con tre anni di formazione e agevolazioni fiscali da ATM non trasformati a tempo indeterminato

Sono cinque, fino a oggi, i contratti di apprendistato per personale autista che, dopo tre anni di formazione con agevolazione fiscale, ATM S.p.A. non ha inteso trasformare in contratti a tempo indeterminato e ha risolto interrompendo unilateralmente il rapporto di lavoro con i malcapitati apprendisti. A nulla fino ad oggi sono valse le richieste di chiarimenti e le  proposte di soluzione “bonaria” avanzate del fronte sindacale che, impegnandosi a mantenere la vertenza in ambito aziendale, evitando così azioni di lotta e clamore mediatico, nell’incontro con l’azienda tenutosi in data 22 agosto 2023 aveva chiesto di conoscere i motivi dei “licenziamenti” col fine di individuare una soluzione condivisa per la tutela dei preziosi posti di lavoro in una città con il più alto tasso di disoccupazione della Sicilia.

Con l’ormai nota arroganza che contraddistingue il consiglio di amministrazione aziendale, in perenne scontro con i dipendenti, ATM S.p.A. fino ad oggi non ha risposto alle richieste di incontro e facendosi scudo con le regole che le consentono di risolvere in modo unilaterale i contratti di apprendistato, snobba le richieste del sindacato e rilancia annunciando che ulteriori “licenziamenti” sono in programma. Si tratta di 5 giovani  Autisti che hanno contribuito a mantenere efficiente il servizio, scaraventati sui Bus appena assunti, con affiancamenti e tutor che esistono spesso solo sulla carta. Probabilmente si tratta di lavoratori che nonostante la precarietà del loro contratto, nell’arco dei tre anni di formazioni hanno avuto l’ardire di rivendicare e tutelare i loro diritti nelle sedi deputate e, come sempre accade, ATM S.p.A. ne colpisce qualcuno per educarli tutti!!! Il consiglio di amministrazione di ATM S.p.A. richiama le regole quando queste le consentono di agire in modo unilaterale ma nel mondo del lavoro esistono una miriade di regole, soprattutto in tema di sicurezza e tutela dei diritti, che l’azienda ignora distrattamente. 

Filt CGIL, Fit CISL, UIL Trasporti, FAISA CISAL, UGL e ORSA, nell’invitare  l’azienda a risolvere la controversia per le vie brevi, hanno chiesto di conoscere in modo ufficiale i metodi di valutazione e le motivazioni che hanno contribuito alla risoluzione dei rapporti di lavoro. 

Atm Spa è un’azienda pubblica e non una bottega sotto padrone – continuano i sindacati – ove con risorse pubbliche ci si vanta mediaticamente di fare nuova occupazione, ma al tempo stesso non si usa la dovuta trasparenza nel chiarire con quali criteri si decide di lasciare disoccupati cinque giovani messinesi. I sindacati non volendo in alcun modo ingerire nelle decisioni aziendali chiedono solo trasparenza e di conoscere i criteri “oggettivi” delle scelte adottate al fine di verificare se vi siano state scelte discriminatorie che non sarebbero tollerabili in ambito pubblico. 

Preso atto negativamente del silenzio aziendale e dell’annuncio di ulteriori “licenziamenti” di apprendisti, in data odierna tutte le Organizzazioni Sindacali presenti in azienda hanno attivato le procedure di raffreddamento per la tutela dei livelli occupazionali e si scusano preventivamente con l’utenza per i disagi che ne deriveranno.

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