Messina, giovedì 11 aprile alle ore 10 presidio e flash-mob di Cgil e Uil a piazza Unione Europea nella giornata di sciopero generale dei settori privati per la salute e sicurezza, per una giusta riforma fiscale e per un nuovo modello sociale e di fare impresa
Giovedì 11 aprile, anche a Messina, si terranno molteplici iniziative nella giornata di sciopero generale di 4 ore nei settori privati e di 8 ore nell’edilizia indetto da Cgil e Uil. Appuntamento alle ore 10,00 in piazza Unione Europea di Messina dove Cgil e Uil, con le proprie categorie sindacali, terranno un presidio con flash-mob. La protesta e la mobilitazione dei due sindacati punta a chiedere sicurezza e “Zero morti sul lavoro”, ad “una giusta riforma fiscale” e ad “un nuovo modello sociale e di fare impresa che rimetta al centro delle politiche economiche e sociali il valore del lavoro”.
“Salute e sicurezza sul lavoro sono una priorità assoluta e chiediamo misure ben precise. Partendo dalla condizione del Sud e della nostra provincia – dichiarano i segretari generali della Cgil Messina Pietro Patti e della Uil Messina Ivan Tripodi – lo sciopero e le richieste che avanziamo hanno un forte significato per gli interventi che il Governo nazionale sta predisponendo e che avranno ricadute negative e nefaste nel Mezzogiorno. Vogliamo rimettere al centro delle politiche economiche e sociali del governo e delle imprese il valore del lavoro a partire dal rinnovo dei contratti nazionali e da una legge sulla rappresentanza, la centralità della salute e della persona, la qualità di un’occupazione stabile e non precaria, una seria riforma delle pensioni, il rilancio degli investimenti pubblici e privati per riconvertire e innovare il nostro sistema produttivo e puntare alla piena e buona occupazione a partire proprio dal Mezzogiorno”.
Sono diverse le richieste di Cgil e Uil in tema di salute e sicurezza: superare il subappalto a cascata e ripristinare la parità di trattamento economico e normativo per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati; cancellare le leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato; la salute e la sicurezza sul lavoro devono diventare un vincolo per poter esercitare l’attività d’impresa; rafforzare le attività di vigilanza e prevenzione incrementando le assunzioni nell’Ispettorato del Lavoro e nelle Aziende sanitarie; mai al lavoro senza un’adeguata formazione e diritto alla formazione continua per tutte le lavoratrici e i lavoratori; una vera patente a punti, per tutte le aziende e per tutti i settori, che blocchi le attività alle imprese che non rispettano le norme sulla sicurezza; diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di eleggere in tutti i luoghi di lavoro i propri Rappresentanti per la sicurezza; obbligo delle imprese ad applicare i Ccnl firmati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative ed al rispetto delle norme sulla sicurezza; quali condizioni per poter accedere a finanziamenti/incentivi pubblici.
Sulla riforma fiscale, Cgil e Uil rimarcano come “lavoratori dipendenti e pensionati pagano oltre il 90% del gettito Irpef, mentre intere categorie economiche continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute. L’evasione complessiva continua ad essere pari a 90 miliardi all’anno”. Per Cgil e Uil, – hanno continuato i segretari generali messinesi Pietro Patti e Ivan Tripodi – “il peso fiscale su lavoro dipendente e pensioni va ridotto e va promosso un fisco progressivo e osservano come la delega che il governo sta applicando invece di combattere l’evasione fiscale e contributiva introduce nuove sanatorie, condoni e concordati”. Cgil e Uil evidenziano, infine, la necessità di andare a prendere le risorse dove sono per finanziare sanità e istruzione, non autosufficienza, diritti sociali e investimenti pubblici.