Messina, interventi Masterplan: replica dell’Assessore Previti
“Il motivo per il quale ho deciso di ritornare sull’argomento del Masterplan – precisa in una nota l’Assessore Carlotta Previti – è perché non ritengo più tollerabili, le continue disinformazioni che i sostenitori di CMDB continuano a propinare alla cittadinanza, in assenza di qualunque documento ufficiale che provi quanto fantasiosamente da loro asserito.
C’è un dato incontrovertibile: alla data di insediamento di questa Amministrazione gli interventi del Masterplan erano titoli sulla carta. TITOLI. Ed inserire il titolo di un progetto in un elenco non significa che il progetto possa essere considerato cantierabile.
Nel giugno del 2018 non era stata attivata NESSUNA procedura di progettazione nella sua tripartizione studio di fattibilità/definitivo/esecutivo per giungere alla cantierabilità degli interventi.
E’ per le sopra esposte ragioni che reitero anche Io l’invito all’ex Sindaco e/o a qualunque rappresentante dell’ex Giunta a confrontarsi con la sottoscritta sul tema in un dibattito pubblico aperto a tutta la cittadinanza. Invito peraltro già più volte disatteso.
Al mio insediamento ho inteso prioritariamente identificare tutte le situazioni in cui le fasi procedurali degli interventi non erano allineate ai vincoli temporali dei programmi esponendo gli interventi al rischio di disimpegno finanziario ex art. 136 del Reg. UE 1303/2013.
La verità che all’epoca saltò fuori era sconcertante: una assoluta frammentarietà degli interventi con discordanza di dati; non esisteva una banca dati non dico informatizzata ma neanche cartacea contenente le informazioni anagrafiche, finanziarie, fisiche e procedurali relative alle opere pubbliche e al loro stato di attuazione come prescritto dalla normativa sull’attività di monitoraggio delle opere pubbliche (d.lgs. 229/2011). Nessuna traccia di attività di indirizzo politico per far rispettare i vincoli imposti dai programmi finanziari, una incomprensibile dilatazione temporale di tutte le fasi procedimentali riguardanti la progettazione, le gare e le sottoscrizioni dei contratti: il rischio di definanziamento di tutti i titoli inseriti nel Masterplan era altissimo. Dal 2016 al 2018 non vi era traccia di nessuna attività di progettazione e monitoraggio delle procedure amministrative.
Insieme al Sindaco, al Vicesindaco e a tutta la squadra di Giunta ci siamo rimboccati le maniche ed abbiamo avviato una intensa attività di ricognizione e monitoraggio con tutti i Dipartimenti e i Rup con riunioni settimanali e a tutti i dirigenti è stato richiesto di indicare per ogni progetto la eventuale necessità di un supporto tecnico ed amministrativo al fine di poter espletare l’incarico nel rispetto del cronoprogramma temporale che abbiamo concordato con tutti i responsabili.
Tutti i dati acquisiti dal processo di monitoraggio e dall’attività di verifica sono stati rielaborati in un software da cui è stato estrapolato un quadro organico degli investimenti, razionalizzando e integrando le informazioni esistenti attraverso l’indicazione dello stato di attuazione, delle date per la stipula obbligazione giuridicamente vincolanti, delle date inizio lavoro/inizio servizi/consegna fornitura. E abbiamo presentato un Piano Straordinario Infrastrutturale denominato Riparte Messina prevedendo n. 166 cantieri per il territorio urbano, con l’indicazione puntuale delle date di apertura cantieri e la loro conclusione. Il mancato rispetto delle date, senza giustificato motivo, comporterà l’adozione immediata di azioni correttive e il perdurante inadempimento in merito alla scadenze indicate provocherà la revoca dell’incarico ai Responsabili e la conseguente ed obbligatoria segnalazione alla Corte dei Conti.
È grazie a questo immenso lavoro di due anni che ho potuto accelerare la spesa e diffido chiunque a raccontare che ho potuto accelerare la spesa grazie al lavoro di Accorinti. Reitero a tal punto il mio invito a qualunque rappresentante della Giunta Accorinti, perché sono curiosa di capire cosa significa la seguente affermazione: ‘la bugia di D’Alia fu resa evidente dalla immediata capacità di incardinamento dei progetti nei finanziamenti e grazie a questo lavoro l’Assessore Previti ha potuto rendicontare nel 2018 e nel 2019.’ Dovete spiegare a me e alla città cosa significa questa frase. Davanti a tutti i cittadini. In ottica trasparenza.
In quella occasione potremo parlare del porto di Tremestieri e del fatto che in cinque anni non siete riusciti a far abbattere le tre villette abusive per dare inizio ai lavori dell’infrastruttura di cui Messina aveva bisogno con troppa urgenza. Ci ha dovuto pensare De Luca in dieci giorni a spazzare via quello schifo e solo allora i lavori sono iniziati.
Oppure parliamo della Via Don Blasco? In cinque anni avete apportato delle modifiche – per altro sbagliate – a quello che era il progetto originale impedendo anche qui l’inizio dei lavori.
Parliamo della soppressione dell’intervento Sportello sull’imprenditoria giovanile? La mia nota tace perché l’incarico per l’avvio dello Sportello, ironia della sorte, fu affidato ad una società già in liquidazione e in una grave crisi debitoria sfociata in una situazione di insolvenza che ha prudenzialmente portato questa amministrazione 1) alla sospensione dell’affidamento del contratto di servizio al fine di evitare che lo stato di crisi e insolvenza potesse avere un impatto negativo sul bilancio del comune 2) alla riprogrammazione dell’intervento che verrà affidato secondo procedure di legge ad evidenza pubblica.
Mi dispiace sottolineare la disinformazione sul presunto definanziamento della Piastra Logistica: in data 14 novembre 2018 è stato siglato un Protocollo d’Intesa con l’Autorità Portuale per la realizzazione di una Piastra logistica-distributiva nell’area San Filippo/Tremestieri: il comune finanzierà la progettazione (con l’importo di € 1.531241,00 a carico del Patto) e l’Autorità Portuale realizzerà i lavori previsti nel progetto.
E’ vero che abbiamo eliminato il progetto ROM-Mempowerment per l’importo di € 1.500.000,00(sul Pon e non sul Patto): il progetto prevedeva un percorso di inserimento professionale e lavorativo per gli adulti Rom con l’avvio di imprese sociali. Non abbiamo ritenuto il progetto né prioritario né coerente con il nostro programma di governo dovendo amministrare una città con migliaia di disoccupati, infermi, disabili, anziani e famiglie nelle baracche che necessitano di una rete di protezione sociali non ancora adeguata agli standard di una città europea. Pertanto è stato ritenuto opportuno destinare la relativa somma al progetto SpazIA per l’assistenza a persone con bisogni speciali e per intraprendere percorsi di inclusione attiva con particolare riguardo a borse lavoro e tirocini formativi oltre l’acquisto di pulmini al fine di internalizzare il servizio trasporto disabili.
Vogliamo parlare del progetto Strada Facendo che stanziava € 1.496.457,76 per la Casa Di Vincenzo? La dotazione finanziaria era assolutamente sovrastimata rispetto al target di utenza servito anche in ragione di servizi accessori ed è stato ritenuto più conducente gestire la struttura in house attraverso la Messina Social City assicurando il medesimo standard di servizi e prevedendo solo € 150.000,000 per un rimborso spese per il mantenimento della struttura programmando le diverse azioni con linee di finanziamento propriamente dedicate. L’intervento pertanto è stato rimodulato in diminuzione allocando le relative economie in favore del progetto SpazIA per le finalità sopra descritte.
‘Le rimodulazioni hanno portato ad una ‘non spesa’ riciclabile a causa della pandemia in spesa corrente per i non abbienti?’ La spesa per le famiglie meno abbienti verte sulle risorse vincolate dello Stato e della regione in emergenza e sulle risorse della L. 328/00 che dal 2010 giacevano in fondo ai cassetti per l’incapacità di spesa di una burocrazia e di una classe politica. Non certo sulla nostra incapacità di spesa.
Le rimodulazioni delle risorse sono state effettuate con la logica di razionalizzazione delle risorse nel rispetto dei principi di efficienza, efficacia ed economicità e nel rispetto del principio di complementarietà tra le varie fonti di finanziamento inserendo interventi avviati e non completati originariamente a carico del bilancio comunale e consentendo una riduzione del 50% della spesa corrente destinata ai servizi sociali che erano finanziati con il bilancio comunale invece che con i programmi finanziari extrabilancio dedicati al sociale. Il contenimento della frammentazione di interventi, della polverizzazione della spesa e delle relative procedure amministrative connesse all’attuazione è caldamente raccomandato anche in tutte le relazioni annuali della Corte dei Conti.
Che dire di AMAM: si può dire di tutto ma la matematica non è un’opinione, ad AMAM erano state assegnate due opere per un totale di 5.4 milioni di euro nel 2016 (3.1+2.3=5.4!!); si trattava del serbatoio Montesanto (2.3 milioni di euro) e di interventi di per adeguare l’acquedotto Fiumefreddo di sistemi di sfiati e monitoraggi (3.1 milioni di euro); nulla di più! Dopo l’emergenza dell’ottobre del 2015 per la quale ci si è resi conto che la città dipende esclusivamente da questo acquedotto, e con oltre 300 milioni di euro da programmare, nessun’altra cifra era stata assegnata ad AMAM. Vi erano fondi per 1 milione di euro ma assegnate al Comune di Messina per adeguare la condotta Cassina ma nulla a che fare con l’emergenza idrica.
Cosa si è fatto di quei fondi? Praticamente tutto e di più! Il tutto è consistito nel prendere progetti preliminari e renderli cantierabili, appaltarli ed aggiudicarli e precisamente si è riusciti ad acquisire la progettazione cantierabili per il progetto sul Fiumefreddo, lo si è approvato lo si è appaltato e lo si è aggiudicato nel giugno del 2020. Lo stesso lo si è fatto per il Montesanto per il quale, inoltre, non sono bastate le somme e quindi AMAM ha implementato la spesa per 1.1 milione di euro. In definitiva non si sarebbe potuto fare nemmeno l’opera se AMAM non avesse provveduto a co-finanziare; in definitiva anche la previsione di somme era errata.
Sul milione di euro previsto per il comune non si è trovato nulla, nemmeno un incarico di progettazione per cui si è deciso di affidare le somme ad AMAM che ha progettato con tecnici interni la progettazione e anche qui si è già giunti alla consegna dei lavori. Quindi, in definitiva, tutte somme già impegnate ed aggiudicate per le quali i lavori sono stati assegnati alle ditte.
Ma proprio perché le somme per AMAM erano insufficienti, la riprogrammazione del Masterplan di De Luca ha previsto ulteriori 7.5 milioni di euro per il revamping del Depuratore di Mili, al fine di migliorane la gestione anche, e soprattutto in termini di odori, e 4.5 milioni di euro per ricerche idriche e ricerche perdite. Cosa si è fatto con queste cifre? Già i progetti appaltabili, redatti da tecnici AMAM, le approvazioni e gli appalti. L’appalto per il depuratore di Mili è già stato consegnato mentre quello per la ricerca idrica è in fase di pubblicazione.
Ecco cosa si è fatto con i fondi Masterplan dati ad AMAM; le gare d’appalto!
Ma anche sul progetto per lo svincolo autostradale di Santa Teresa si può rappresentare l’iter realizzativo con ottimi risultati. Quali? Uno svincolo per il quale non esisteva nulla – conclude l’Assessore – oggi è in fase di progettazione appaltabile con i servizi di ingegneria già affidati al gruppo di progettazione per i quali verrà rispettato il cronoprogramma previsto dal Masterplan. Il Sindaco occorre saperlo fare“.