Messina, lacrime di sangue sul volto della Madonna a Giampilieri. Intervista alla veggente Pina Micali

Giampilieri è un piccolo borgo tra il mare e le prime colline dei Peloritani. Villaggio messinese che identifica il ricordo della drammatica alluvione del 2009 che provocò nella zona Sud messinese una vera strage con 37 morti travolti dall’acqua e dal fango. Ma proprio in un’abitazione di Giampilieri Marina, a Messina, da pochi giorni una statua della Madonna lacrima sangue. E l’opinione pubblica continua a dividersi, come del resto avviene ormai da un trentennio. Perché si tratta sempre della casa della signora Pina Micali. Dove in tanti si sono ritrovati in preghiera, altri non sono stati convinti della “misticità” del luogo e chi segue con prudenza da anni il susseguirsi di eventi particolari. La prima lacrimazione di Giampilieri Marina risale al 21 ottobre 1989 quando andò in lacrime un’immagine del volto di Gesù. Dopo qualche tempo lacrimò la statua della Madonna. Trasudava olio profumato. Giampilieri diventa così mèta di tanti pellegrini, la veggente Pina Micali ospita, quasi ogni settimana, tantissimi fedeli. E in tanti ammettono di aver ricevuto dei miracoli dalla Madonna di Giampilieri: c’è chi racconta di essere guarito da un tumore al cervello, chi racconta di essere riuscito ad avere un figlio (nonostante per la medicina sembrasse impossibile). La Madonna appare ogni settimana, il martedì e il venerdì, sempre alla signora Pina. In quell’occasione comunica un messaggio e lei poi riferisce ai fedeli.

La Chiesa non si è mai pronunciata ufficialmente, ma non si è neanche mai messa di traverso per vietare gli incontri di preghiera nella cappella costruita vicino all’abitazione della signora. Anche prima di questa pandemia e delle conseguenti restrizioni con messa al bando di assembramenti di qualsiasi genere, nella cappella si pregava sempre.Dopo l’ultima Pasqua, invece, la grande novità che riapre il dibattito, come ci racconta la signora:“Il 16 dicembre scorso ho perso mio marito, Antonino Micali – racconta la signora Pina a VetrinaTV – Per me è stato un momento duro e mia figlia ha notato che ho accusato il colpo. Così lei ha pensato che sarebbe stato meglio stare un pò assieme a casa sua (comunque vicino alla mia abitazione) e così mi sono spostata a casa di mia figlia per qualche mese. E proprio il 16 aprile sono rientrata a casa mia scoprendo questo pianto della Madonna, stavolta un pianto di sangue. Mio genero ha visto il sangue sulla statua e lo ha subito fotografato. Si percepisce ancora che il sangue è vivo, non si è asciugato”. La donna spera che finisca presto questo periodo legato a restrizioni per tutelarsi dal coronavirus per poter pregare ancora: “Io ricevo i messaggi della Vergine da 30 anni – continua la signora Micali – Ricordo anche messaggi brutti, già nel 2001 ricevetti messaggi in cui mi parlava di fame ed epidemia pur senza specificarmi tempi, ma nessuno ha fatto mai caso alle mie parole, non sono state prese sul serio. Mistificazioni? Ne ho sentire dire tante ma anche la cappella dove preghiamo è stata costruita con i contributi ricevuti dall’associazione onlus in regola con tutto. E che anche per l’acquisto della coroncina del Rosario che costa un euro rilascia la ricevuta. Mio marito è morto il 16 dicembre scorso e nel calendario del 2019 dei calendari a causa di un difetto di stampa mancava proprio il 16 dicembre… solo coincidenze? Poi mi chiedo perché rientro in casa il 16 aprile e ritrovo la Madonna in lacrime di sangue…”

Le voci ufficiali della Chiesa non si sono mai pronunciate: “La Chiesa ha da anni a disposizione molta documentazione di testimonianze legate a persone che sono guarite miracolosamente – conclude Pina Micali – Il compianto Arcivescovo Monsignor Giovanni Marra venne ben 3 volte a visitarci per capire sempre meglio, ma ci raccomandava prudenza. Per un periodo ho ritenuto che il compianto vescovo monsignor Ignazio Cannavò avesse gli elementi per pronunciarsi a favore. Ma noi non perdiamo la fiducia, speriamo che ciò avvenga più avanti”.

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