Messina, libro su Persiani: il confinato comunista a Lipari che sfidò il fascismo
È un legame storico e ideologico a unire l’Irpinia alla Sicilia e a Lipari, passando per la città di Napoli. È la storia di Giuseppe Persiani, il protagonista del libro del giornalista e scrittore Carmine Clericuzio. “Taurasi, Napoli, Lipari. Giuseppe Persiani, il confinato comunista che sfidò il fascismo” è il titolo del volume, inserito nella collana “Scrigno della memoria d’Irpinia”, curata dalla scrittore e antropologo Michele Miscia per Delta 3 Edizioni del professor Silvio Sallicandro.
Il volume sarà presentato in Sicilia, a Messina, domenica 27 ottobre, con inizio alle ore 16, presso la sede dell’Associazione “Spazio Saraj” (via Citarella, 33) su iniziativa dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia.
L’incontro sarà introdotto da Franco Andaloro, presidente dell’associazione “Casa del Popolo” di Milazzo, nonché autore di una delle prefazioni del libro, mentre l’altra è stata scritta dalla professoressa Margherita Faia e la postfazione è opera del professor Peppe Persiani, nipote diretto dell’antifascista a cui è dedicato il volume. Coordinerà i lavori lo storico Peppino Restifo; interverrà Pippo Martino, presidente provinciale dell’Anpi di Messina. L’esposizione del libro e le conclusioni saranno poi affidate allo stesso autore Carmine Clericuzio.
Giuseppe Persiani nacque nel 1902 in Irpinia, in uno dei vicoli del centro storico di Taurasi, da genitori napoletani. E proprio nella città partenopea visse gli anni giovanili.
Iscritto nel 1920 alla Gioventù Socialista, dopo il congresso di Livorno dell’anno successivo aderì al Partito Comunista d’Italia. Responsabile giovanile del partito per il Meridione e instancabile organizzatore politico, Persiani fu un fervente antifascista.
Più volte arrestato dalle autorità del regime, subendo anche continue violenze da parte degli squadristi, fu inviato al confino presso le colonie di Favignana, Ponza e Lipari.
Conobbe Amadeo Bordiga e Antonio Gramsci, oltre ad altri importanti oppositori del regime. Proprio in Sicilia, a Lipari, rimase fino alla sua dipartita avvenuta nel 1976.
Nell’isola dell’arcipelago delle Eolie, dove si era sposato e aveva avuto cinque figli, Persiani continuò la sua attività di tenace militante, fondando la prima cellula del Partito Comunista Italiano dopo la caduta del fascismo. Lasciò numerosi scritti e documenti, amorevolmente custoditi dalla figlia Maria, la quale risiede tuttora a Lipari.
Questa preziosa mole di fonti storiche è stata poi utilizzata da Carmine Clericuzio, originario di Taurasi, per la realizzazione del volume.
Il libro è catalogato e disponibile in numerose e prestigiose biblioteche di tutta Italia, compresa quella del Quirinale.