Messina, prime lauree abilitanti alla professione per il Corso di Laurea Magistrale in Psicologia Clinica e della Salute nel Ciclo di Vita

Ottobre 15, 2024Ottobre 15, 2024 Vetrinatv 0 commenti

Mercoledì 16 ottobre, alle ore 10, presso l’Aulario si terranno le discussioni delle tesi e le proclamazioni delle lauree del Corso Magistrale in Psicologia Clinica e della Salute nel Ciclo di Vita del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale. Sarà una sessione di laurea particolarmente significativa, in quanto le neo-laureate e i neo-laureati saranno i primi a conseguire la laurea abilitante alla professione di psicologo. Si tratta di un traguardo importante per l’Università di Messina: le lauree abilitanti In Psicologia, infatti, sono le prime in Sicilia e tra le primissime in Italia. Lo sforzo dell’Ateneo Messinese di adeguarsi alle modifiche dell’ordinamento volute dal Ministero dell’Università viene ripagato con la capacità di dimostrarsi tra i primi nel nostro Paese e dimostra l’attenzione verso le necessità di professionalizzazione degli studenti e verso l’interazione con la comunità professionale e il territorio.

“Il fatto di essere i primi in Regione e tra i primi in Italia a erogare lauree abilitanti mi rende orgoglioso e fiducioso verso il futuro- ha detto il prof. Alessandro De Carlo, coordinatore del corso- Si tratta di un risultato che si deve innanzitutto al precedente coordinatore prof. Massimo Ingrassia e al corpo docente che, con la sua guida, è riuscito ad adeguarsi al cambiamento con rapidità ed efficacia. Quindi lo ringrazio personalmente, anche a nome dei nuovi studenti che oggi possono già iniziare un percorso abilitante potendo aspirare a diventare psicologhe e psicologi con l’ottenimento della laurea”.

“E’ una grande soddisfazione per me che le studentesse e gli studenti del Corso possano chiudere il loro percorso di studi, peraltro fra i primi in Italia, con il conseguimento dell’abilitazione ad esercitare la professione- ha sottolineato il prof. Rodolico, Direttore del DIMED – Un ringraziamento va al coordinatore ed a tutti i docenti del corso che hanno reso possibile il raggiungimento di questo obiettivo, che è motivo di orgoglio per il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale e per la nostra università. Un sincero augurio di un sereno avvenire a tutte le laureande e i laureandi”.

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LA VETRINA DEL CUORE

di Francesco Pinizzotto

Lo tsunami internet che soprattutto nell’ultimo decennio ha sconvolto l’economia, i rapporti personali, la visione della realtà in tempi e luoghi rapidi e mutevoli come non mai, impone anche un’informazione accurata. E in vetrina vanno le notizie che effettivamente meritano attenzione. Perché se è vero che oggi tutto fa brodo, il termometro di valutazione delle news è “scoppiato” dalle pressioni del progresso tecnologico, ovvero delle repentine visualizzazioni e “mi piace” senza tener conto della qualità di ciò che fa notizia. Cioè della profonda verità (che va sempre accertata), dei meccanismi del clamore che inducono a “lapidare” o assolvere, Cosicchè il profilo umano, le conseguenti ripercussioni della divulgazione della notizia sulle vite dei protagonisti, finiscono nelle riflessioni di un giornalismo d’altri tempi. Un triste suicidio fino a qualche decennio addietro si “trattava” con la notizia da dieci righe nell’elenco delle news brevi, con appena le iniziali del povero sventurato. Sui social come sulla stampa, ancor oggi queste notizie di cronaca nera fanno apertura con grande risalto, foto e dettagli di ipotesi da rabbrividire, come se tutto avesse un senso logico. La disperazione e l’incoscienza non tratteggiano la cronaca triste del dramma umano, ma il post come la “news” deve solo soddisfare l’esigenza di massima curiosità dell’utente.

Ma la vetrina ricorda anche il sapore antico di valori d’altri tempi. Quelli delle vetrine che nei salotti delle famiglie custodivano gli oggetti di valore, financo quelli sudati a prezzi di tanti sacrifici, esposti con orgoglio per sottolineare le occasioni di ritrovo memorabili.

La vetrina vuole mettere le cose al proprio posto. Le cose belle al primo posto, senza tralasciare il confronto e la proposizione costruttiva del giornalismo che promuove un nuovo umanesimo fatto di moderne tecnologie ma ancorato ai valori che portano lontano, che non muoiono dopo l’esaurimento del conteggio dei “mi piace” e al sensazionalismo della prima ora.

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