Milazzo, il Comune non aderisce allo stralcio delle cartelle esattoriali sotto i mille euro

Approvata in consiglio comunale la proposta di “Diniego stralcio parziale articolo 1 –commi 227-229- Legge n.197/2022” con 15 voti favorevoli (Alessandro Oliva, Francesco Russo, Antonino Amato, Santi Saraò, Mario Sindoni, Antonino Italiano, Giuseppe Doddo, Francesco Rizzo, Alessia Pellegrino, Santina Sgrò,  Antonio Foti, Rosario Piraino, Maria Sottile, Massimo Bagli e Giuseppe Stagno) e 2 contrari (Lorenzo Italiano e Damiano Maisano), e, con identica votazione, il provvedimento è stato dichiarato immediatamente esecutivo, stante il termine di scadenza fissato al 31 marzo ed anche l’obbligo di trasmetterlo entro tale data all’Agente della riscossione e al Ministero. Quindi una corsa contro il tempo stigmatizzata da consiglieri di opposizione e da Piraino, stante l’importanza del provvedimento che il consiglio andava a votare. Lorenzo Italiano chiedeva chiarimenti sulla procedura di votazione sulla proposta formulata dall’Organo Straordinario di Liquidazione, all’indirizzo del quale muoveva critiche per la mancata quantificazione della massa passiva, sollecitandolo a sbrigarsi nel portare avanti tutte le procedure di competenza per definire il restante percorso per chiudere la fase del dissesto nell’interesse del Comune. Maisano domandava la ragione per cui si proponeva la non adesione allo stralcio delle cartelle esattoriali dal 2010 al 2015.
 Intervenendo, l’Assessore Roberto Mellina riferiva delle richieste fatte all’Osl sulla definizione del dissesto e sulla quantificazione della massa passiva, senza ottenere –diceva- alcun riscontro fino ad oggi, per cui era stata inviata anche una nota al Ministero, evidenziando anche che la proposta di delibera era stata formulata proprio dall’Osl. Fissata la competenza dell’Osl fino al 2014, mentre il 2015 interessa il Comune, Piraino ha mosso critiche all’operato dell’Osl, con invito comunque a votare la proposta di delibera, fermo restando che i cittadini vanno informati che hanno la possibilità, entro fine aprile, di accedere alla definizione agevolata per pagare soltanto la quota capitale rateizzata.
Sui ritardi si soffermava Bagli, mentre Saraò e Doddo, per un eventuale stralcio delle cartelle, lamentavano la mancata conoscenza dell’ammontare della massa passiva. Ricollegandosi al problema del dissesto, Foti parlava di “una palla al piede per un decennio per il Comune”, e quindi di una situazione che impone ancora lavoro per giungere al risanamento dell’Ente. Uno stato di cose, a suo avviso, che impone un confronto utile ed urgente, nella distinzione dei ruoli, con l’Osl, che è il terzo della serie e che si spera sia l’ultimo. Antonino Italiano parlava di “legge all’italiana” replicando alle perplessità di Doddo che si chiedeva come mai il Presidente Mattarella avesse firmata la legge in questione, ritenendosi costretto a votarla, per poi dire però ai cittadini che possono raggiungere il risultato auspicabile seguendo la procedura indicata da Piraino. Anticipando la dichiarazione di voto Foti suggeriva l’invio di una nota all’Anci evidenziando le difficoltà finanziarie che attanagliano i Comuni, in modo da non fare ricadere sui cittadini quegli oneri che pregiudicano l’attività degli Enti nella fornitura di servizi al cittadino. Mentre per Saraò l’approvazione della proposta portava al rispetto delle regole, per Rizzo era una preoccupazione assurda quella che interessava i cittadini che non hanno pagato negli anni i tributi, quando andava difeso invece il cittadino onesto che paga sempre e puntualmente i suoi debiti all’Ente.

Nel corso della serata l’Aula ha anche approvato, superando con un emendamento tecnico una divergenza in proposta evidenziata da Andaloro, con 14 voti favorevoli e 3 astenuti (Lorenzo Italiano, Alessio Andaloro, Damiano Maisano) l’emendamento, e, quindi, la proposta di approvazione “Regolamento per definizione agevolata delle controversie tributarie pendenti”, con identica votazione, che dava anche al provvedimento l’immediata esecutività.

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