CRONACA POLITICA

Milazzo, in dirittura d’arrivo il nuovo Piano di emergenza comunale

Giugno 25, 2024Giugno 25, 2024 Vetrinatv 0 commenti

Nella giornata odierna lo staff di progettisti (gli ingegneri Antonio Rizzo, Gabriele Di Bartola e Massilo Rucci) e il geologo Marcello Malfi) hanno consegnato al sindaco Pippo Midili, all’assessore alla Protezione civile, Franco Coppolino, al dirigente Giacomo Villari e alla responsabile comunale della Protezione Civile, Annamaria Prestipino, gli elaborati del nuovo Piano di emergenza comunale della città di Milazzo che dovranno essere approvati prima dalla giunta e poi dal consiglio comunale.
Il Piano – come ha evidenziato l’ing. Rizzo – rappresenta la revisione del precedente, redatto ne lontano 2006 e del successivo aggiornamento del 2016 ed è stato adeguato alle nuove norme in materia di Protezione Civile.

I punti chiave sono l’individuazione dei rischi e delle criticità presenti sul territorio; la programmazione e realizzazione di interventi preventivi a tutela del territorio e dei beni esposti; la pianificazione dell’emergenza con la previsione di modalità operative e l’individuazione delle specifiche funzioni; la conoscenza delle risorse comunali disponibili (infrastrutture, attrezzature e mezzi, risorse umane) e, aspetto basilare, l’informazione alla popolazione.
In tal senso sono state già definite tutte le aree di emergenza, ben 65, così suddivise: 41 aree di attesa, 11 aree di ricovero scoperte, 10 aree di ricovero coperte, 3 aree di ammassamento.
Il Piano comunque sarò illustrato nel dettaglio dai progettisti alle forze politiche quando dovrà essere adottato dal Consiglio comunale.

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LA VETRINA DEL CUORE

di Francesco Pinizzotto

Lo tsunami internet che soprattutto nell’ultimo decennio ha sconvolto l’economia, i rapporti personali, la visione della realtà in tempi e luoghi rapidi e mutevoli come non mai, impone anche un’informazione accurata. E in vetrina vanno le notizie che effettivamente meritano attenzione. Perché se è vero che oggi tutto fa brodo, il termometro di valutazione delle news è “scoppiato” dalle pressioni del progresso tecnologico, ovvero delle repentine visualizzazioni e “mi piace” senza tener conto della qualità di ciò che fa notizia. Cioè della profonda verità (che va sempre accertata), dei meccanismi del clamore che inducono a “lapidare” o assolvere, Cosicchè il profilo umano, le conseguenti ripercussioni della divulgazione della notizia sulle vite dei protagonisti, finiscono nelle riflessioni di un giornalismo d’altri tempi. Un triste suicidio fino a qualche decennio addietro si “trattava” con la notizia da dieci righe nell’elenco delle news brevi, con appena le iniziali del povero sventurato. Sui social come sulla stampa, ancor oggi queste notizie di cronaca nera fanno apertura con grande risalto, foto e dettagli di ipotesi da rabbrividire, come se tutto avesse un senso logico. La disperazione e l’incoscienza non tratteggiano la cronaca triste del dramma umano, ma il post come la “news” deve solo soddisfare l’esigenza di massima curiosità dell’utente.

Ma la vetrina ricorda anche il sapore antico di valori d’altri tempi. Quelli delle vetrine che nei salotti delle famiglie custodivano gli oggetti di valore, financo quelli sudati a prezzi di tanti sacrifici, esposti con orgoglio per sottolineare le occasioni di ritrovo memorabili.

La vetrina vuole mettere le cose al proprio posto. Le cose belle al primo posto, senza tralasciare il confronto e la proposizione costruttiva del giornalismo che promuove un nuovo umanesimo fatto di moderne tecnologie ma ancorato ai valori che portano lontano, che non muoiono dopo l’esaurimento del conteggio dei “mi piace” e al sensazionalismo della prima ora.

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