Milazzo, la storia di Antonino che vive a bordo della sua Opel presa a sassate da ragazzi in minicar

Nel giorno della morte di Biagio Conte che ha dato casa e ristoro a tanti “ultimi” e ha lasciato un messaggio di umanità unica, Padre Dario Mostaccio della Parrocchia del Sacro Cuore di Milazzo ha portato alla ribalta social, nel primo pomeriggio, la storia di Antonino, che da anni attende una svolta, sicuramente da rincorrere nel rispetto della sua libertà.”Antonino è un uomo senza fissa dimora, il suo domicilio è in questa Opel parcheggiata nello spiazzale della stazione di Milazzo. Lo conosco da diversi anni, ancora ero parroco ad Olivarella. Ho tentato più volte di convincerlo ad andare in una comunità, ma senza riuscirci. Andare via da quella macchina per lui equivale a morire. Ogni mercoledì cerchiamo di non fargli mancare un pasto caldo e so che diversi milazzesi lo aiutano negli altri giorni. Qualche settimana fa mi cerca perché impaurito: alcuni ragazzi a bordo di una minicar, nel cuore della notte lo svegliano prendendo la macchina a sassate. Questo avviene per più notti. Chiedo al comandante della stazione dei carabinieri di mandare qualche pattuglia, anche loro prendono a cuore questa situazione. Ieri sera, stranamente, non l’ho trovato. L’ho cercato in stazione ma nulla. Ho lasciato la busta in macchina e stamane l’ho ritrovata nella stessa posizione. Credo che sia la prima notte, dopo più di 10 anni, che Antonino non dorme nella sua “casa”. Mi hanno riferito che nelle recenti serate, sempre di notte, dopo esser stato svegliato dalle pietre, cercando di rincorrere la minicar, è inciampato ferendosi al volto… voglio sperare che qualche “buon samaritano” si stia prendendo cura di lui. Chiedo a chiunque abbia qualche notizia di farcelo sapere, se dovessero passare altre 24 ore andrò a sporgere denuncia. Grazie. Padre Dario”. L’effetto della condivisione é quello sperato, soprattutto della rassicurazione che Antonino sta bene:”È tornato in macchina, grazie per la condivisione! Adesso dobbiamo cercare di far sapere a questi ragazzi che sono tenuti d’occhio, per cui evitino di disturbarlo” posta Padre Dario dopo qualche ora. Ma la nostra società ispirata da “Fratel Biagio” sa che deve lavorare tanto sia per costruire culle solidali di cui Antonino ha bisogno per scegliere di “cambiare vita” e anche per creare diversi orizzonti per quei giovani che non percepiscono l’essenziale: che la loro verve non va buttata al vento disturbando o infierendo sugli altri.

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