Multe al semaforo dell’asse viario a Milazzo: atto di indirizzo della Giunta per l’annullamento in autotutela di quelle relative al cambio corsia
Annullare in autotutela le multe elevate per il cambio di corsia, mantenendo solo quelle che sanzionano il passaggio col rosso al semaforo di via Livatino, incrocio con piazzale Tusa.
E’ quanto chiede in un atto di indirizzo votato oggi in modo unanime dalla Giunta Midili al comando di Polizia locale per superare il corto circuito determinato dalle migliaia di infrazioni rilevate e contestate agli automobilisti da luglio ad ottobre.
Nello specifico si chiede di “intervenire con immediatezza valutando ponderatamente l’annullamento in autotutela dei verbali emessi per errata canalizzazione e per i quali è stata applicata la sanzione prevista dall’art. 146 comma 3 del codice della strada (passaggio con il rosso)” e si invita lo stesso comandante “ al fine di rivalutare l’utilizzo corretto dell’apparecchiatura “Autostop Hd” (così viene denominato il photored), di sospenderne l’utilizzo e di sospendere anche l’invio di ulteriori verbali riguardanti la fattispecie di errata canalizzazione”.
Nella delibera l’Amministrazione si riserva “ulteriori provvedimenti per garantire equità di applicazione soprattutto con riferimento alla decurtazione dei punti”.
In buona sostanza l’Esecutivo ha voluto fare chiarezza su una questione che da settimane registra forti polemiche in città specificando che l’installazione autorizzata lo scorso aprile con un altro atto di indirizzo dell’apparecchiatura, era finalizzata solo a sanzionare il passaggio delle auto al semaforo, con il rosso. E – viene sottolineato – l’Autostop Hd era omologato dal Ministero esclusivamente per ciò.
“Basta leggere quella delibera – evidenzia il sindaco Pippo Midili – per comprendere chiaramente che tale atto era rivolto a rilevare in maniera automatizzata solo le infrazioni per passaggio con semaforo rosso e che i fotogrammi delle strumentazioni utilizzate, pure debitamente omologare ed autorizzate dal ministero dei Trasporti, rappresentano fonte di prova. E proprio attraverso la visione di tali fotogrammi, numerosi automobilisti hanno rappresentato l’errata applicazione del comma 3 dell’art. 146 del codice della strada, anziché semmai l’applicazione della norma che sanziona l’errata canalizzazione agli impianti semaforici”.
Ma c’è un altro aspetto evidenziato nella delibera adottata dalla giunta.
Sempre nell’atto di indirizzo dello scorso aprile non viene citata, tra le infrazioni da rilevare con sistema automatizzato, l’eventuale errata canalizzazione “preso atto (e questo è il passaggio chiave) che l’Autostop HD non è uno strumento utilizzabile per rilevare questo tipo di infrazione come si ricava dal decreto di omologa”.
Prima del provvedimento odierno il sindaco, l’assessore alla viabilità e il segretario generale, alla luce anche delle rimostranze degli automobilisti destinatari della multa (ben 185 euro e soprattutto la decurtazione di 6 punti dalla patente di guida), avevano chiesto – già lo scorso 13 ottobre – e successivamente il 27 ottobre – alla comandante della polizia locale di sospendere l’uso dell’apparecchiatura in questione proprio al fine di verificare con attenzione la corretta della procedura applicata ed in attesa di chiarire meglio tutti gli aspetti legali alle infrazioni rilevate.
Adesso però è arrivata la presa di posizione ufficiale dell’organo politico che attraverso appunto l’atto di indirizzo punta a chiudere la vicenda, relativamente, giova precisarlo – per le infrazioni relative all’errata canalizzazione, ovvero al cambio di corsia.
“E’ compito dell’Amministrazione – afferma ancora il Sindaco – nel comportarsi secondo le regole del buon padre di famiglia intervenire con un atto politico per evitare non soltanto che l’Ente sia esposto a danni erariali notevoli per soccombenza in giudizio, ma anche per tutelare i cittadini che attraverso infrazioni rilevate, rischiano notevoli disagi economici e psicologici, a causa di un più che probabile errore (Midili fa anche riferimento al supporto dato all’Esecutivo da un articolato e circostanziato parere del segretario generale) nell’applicazione della norma che ha generato una problematica sociale che certamente va recuperata”.