Musica, Kamaliya ha presentato “There is light!” nell’anniversario dell’inizio della guerra

Febbraio 25, 2023Febbraio 25, 2023 Vetrinatv 0 commenti "There is light!", guerra, Kamaliya, musica

La cantante Kamaliya ha presentato ai suoi fans un nuovo video musicale per la canzone “There is light!” proprio per incitare a vedere la luce in fondo al tunnel e nell’anniversario dell’inizio della guerra in Ucraina. Nel video, l’artista ha mostrato i giorni tristi e bui del paese, ma anche la voglia di normalità. Il nemico russo cerca di lasciare gli ucraini senza luce e calore, distruggendo il sistema energetico con attacchi missilistici. Tuttavia, gli ucraini fanno quadrato e respingono tutti gli invasori con un proclama comune: l’Ucraina resisterà sicuramente! “C’è luce nei nostri cuori! Attraversiamo il sentiero oscuro degli ostacoli, noi ucraini siamo un popolo indomabile!”, canta KAMALIYA. Il marito della cantante Mohammad Zahoor e le figlie Mirabella e Arabella hanno preso parte alle riprese del nuovo video musicale della cantante. Durante questo anno preoccupante, KAMALYYA e la sua famiglia, insieme a milioni di ucraini, hanno subito attacchi missilistici, incursioni di “shaheed” e blackout. La cantante non ha mai mollato ed ha tenuto decine di concerti per soldati, immigrati e bambini, che hanno tanto sofferto per la guerra in Ucraina. KAMALIYA e Mohammad Zahoor hanno fatto anche tanto altro per la gente: hanno fornito attivamente aiuti umanitari agli ucraini e costruito alloggi per gli sfollati in Europa sin dall’inizio dell’invasione russa.

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LA VETRINA DEL CUORE

di Francesco Pinizzotto

Lo tsunami internet che soprattutto nell’ultimo decennio ha sconvolto l’economia, i rapporti personali, la visione della realtà in tempi e luoghi rapidi e mutevoli come non mai, impone anche un’informazione accurata. E in vetrina vanno le notizie che effettivamente meritano attenzione. Perché se è vero che oggi tutto fa brodo, il termometro di valutazione delle news è “scoppiato” dalle pressioni del progresso tecnologico, ovvero delle repentine visualizzazioni e “mi piace” senza tener conto della qualità di ciò che fa notizia. Cioè della profonda verità (che va sempre accertata), dei meccanismi del clamore che inducono a “lapidare” o assolvere, Cosicchè il profilo umano, le conseguenti ripercussioni della divulgazione della notizia sulle vite dei protagonisti, finiscono nelle riflessioni di un giornalismo d’altri tempi. Un triste suicidio fino a qualche decennio addietro si “trattava” con la notizia da dieci righe nell’elenco delle news brevi, con appena le iniziali del povero sventurato. Sui social come sulla stampa, ancor oggi queste notizie di cronaca nera fanno apertura con grande risalto, foto e dettagli di ipotesi da rabbrividire, come se tutto avesse un senso logico. La disperazione e l’incoscienza non tratteggiano la cronaca triste del dramma umano, ma il post come la “news” deve solo soddisfare l’esigenza di massima curiosità dell’utente.

Ma la vetrina ricorda anche il sapore antico di valori d’altri tempi. Quelli delle vetrine che nei salotti delle famiglie custodivano gli oggetti di valore, financo quelli sudati a prezzi di tanti sacrifici, esposti con orgoglio per sottolineare le occasioni di ritrovo memorabili.

La vetrina vuole mettere le cose al proprio posto. Le cose belle al primo posto, senza tralasciare il confronto e la proposizione costruttiva del giornalismo che promuove un nuovo umanesimo fatto di moderne tecnologie ma ancorato ai valori che portano lontano, che non muoiono dopo l’esaurimento del conteggio dei “mi piace” e al sensazionalismo della prima ora.

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