Natalità, Gavelli (Danone): “Maternità e paternità valori chiave per la crescita delle aziende”
(Adnkronos) – di Francesca Filippi
Sostegno alla natalità e alle politiche per la famiglia, attenzione alla parità di genere e cura delle persone più fragili. È la via tracciata “da Danone in favore della genitorialità” per contrastare la crisi demografica in atto, come spiega all’Adnkronos Fabrizio Gavelli, presidente e amministratore delegato di Danone Italia e Grecia. “Dal 2011 siamo impegnati a supportare mamme e papà – afferma Gavelli – e a sostenere la natalità con una policy che è stata adottata in tutti i Paesi in cui Danone opera nel mondo, ideata con il coinvolgimento delle persone e delle nostre parti sociali e ascoltando le necessità dei genitori. Inoltre, abbiamo appena ricevuto la certificazione per la parità di genere UNI PdR 125/22 con un ottimo punteggio. È la coronazione di un percorso iniziato 12 anni fa che è partito dall’ideazione e applicazione della nostra politica di genitorialità rivolta alle mamme e ai papà.”. Il programma di welfare aziendale messo in atto da Danone Italia sin dal 2011 a supporto delle famiglie “si basa sulla convinzione che la maternità, la paternità ma anche la cura dei più fragili siano portatori di una carica positiva, capace di alimentare l’energia, la creatività, le capacità empatiche e organizzative delle nostre persone, e che possano quindi essere un valore chiave per la crescita dell’intera organizzazione”. “Ascoltiamo le mamme prima, durante e soprattutto dopo la maternità per facilitare il momento del rientro al lavoro – spiega il manager – garantiamo flessibilità degli orari lavorativi per favorire la conciliazione tra lavoro e famiglia, integriamo economicamente il periodo di maternità facoltativa, portando la retribuzione della neomamma dal 30% al 60% durante il congedo di maternità facoltativo; garantiamo il 100% del bonus durante la maternità e teniamo le mamme nelle politiche salariali, anche la mamma in maternità può ricevere un aumento secondo una politica meritocratica e offriamo supporto psicologico per i genitori che lo richiedono”.
Ma “prestiamo particolare attenzione anche ai neopapà – sottolinea Gavelli – con l’obiettivo di permettere loro di restare quanto più possibile al fianco dei propri figli dopo la nascita”. A tale proposito “abbiamo esteso il congedo retribuito sempre oltre i limiti previsti dalla legislazione, fin dal 2011. Oggi il congedo dei padri è obbligatorio ed è pari a 20 giorni retribuiti contro i 10 giorni previsti dalla normativa. Pertanto, il 100% dei nostri papà (me incluso) usufruisce o ha usufruito dell’intero periodo offerto dall’azienda perché trova un clima favorevole nei propri responsabili così come tra i colleghi”. Secondo Gavelli “grazie a queste misure il tasso di natalità interno è aumentato a fronte di un contesto nazionale negativo nel 2022 il 14% delle mamme è stato promosso in ruolo manageriale (dirigente/ quadro). Non solo: lo scorso anno il 60% delle promozioni sono andate a donne e sempre nel 2022 il tasso delle donne manager è cresciuto e si assesta al 54%”. Sostegno alla natalità, da una parte, ma anche attenzione alle esigenze delle persone anziane e fragili. Come incide il trend demografico sulle esigenze di cura e l’organizzazione aziendale? “Siamo partiti da un presupposto – chiarisce Gavelli – se un’azienda ascolta e accompagna le necessità delle sue persone, migliorando il loro benessere, allora aumenta sia la produttività che l’orgoglio di sentirsi parte di un’organizzazione che mette al centro le persone. Ascoltare e accogliere le esigenze delle persone è fondamentale per garantire loro il benessere e metterle nelle condizioni di dare il massimo sapendo che l’azienda le tutela sotto diversi aspetti. Uno di questi, emerso con forza durante la pandemia, è quella del prendersi cura e dell’accudire persone e categorie fragili. Nel 2020 stati i primi a sviluppare una caregivers policy per essere al fianco delle persone che si prendono cura di familiari anziani e persone fragili”. E su come possa contribuire l’innovazione per rispondere ai nuovi bisogni sanitari, Gavelli non ha dubbi: “In Danone abbiamo la missione di portare la salute attraverso l’alimentazione al maggior numero di persone possibile. Quindi innovare – sostiene Gavelli – e portare alle persone prodotti che migliorino la salute e il benessere è centrale al nostro modello di business. Un esempio concreto è l’iniziativa del nostro brand Actimel insieme ad Auser. Siamo partiti dal brand e dal suo beneficio, l'immunità, per poi collegarlo a una causa sociale, le vaccinazioni (prima solo anti Covid, poi anche vaccino antinfluenzale). Il brand Actimel ha contribuito a favorire l'immunizzazione in Italia. Con il progetto ‘Più forti insieme’ con Auser, Actimel ha sostenuto una Ong locale per garantire l'accompagnamento protetto ai centri sanitari e l'assistenza in tutte le procedure sanitarie e amministrative per le persone fragili, con oltre 6.500 persone accompagnate”. Un altro “esempio è Danacol: il marchio ha un beneficio di "riduzione del colesterolo" legato alla causa di aiutare la prevenzione della prima causa di morte in Italia (ancora negli ultimi 2 anni, nonostante la pandemia), ovvero le malattie cardiovascolari”. “L'obiettivo di Danacol – conclude Gavelli – è quello di lanciare campagne di prevenzione per la misurazione del colesterolo e il controllo dei fattori di rischio, sfruttando la partnership con il Policlinico Gemelli e consentendo ai cittadini di accedere alla misurazione del colesterolo nelle piazze e nelle farmacie e comunicandola sui principali media, dalla tv alla radio. Con questa campagna Danacol è riuscita a invertire la tendenza del suo business passando da un trend negativo a una crescita positiva”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)