Netanyahu: “Non entrare a Rafah vuol dire perdere la guerra”

(Adnkronos) – "Coloro che dicono che per nessuna ragione dobbiamo entrare a Rafah, vogliono dire sostanzialmente, 'perdete la guerra, lasciate che Hamas rimanga lì'". Così il premier israeliano Benjamin Netanyahu in una intervista alla Abc, mentre proseguono i bombardamenti sulla città.  Le forze israeliane "stanno lavorando" alla creazione di un passaggio sicuro per consentire l'uscita da Rafah dei civili palestinesi – si stima 1,4 milioni di persone – che vi risiedono o hanno trovato rifugio in questi mesi di guerra, ha quindi garantito Netanyahu che ha aggiunto: "Sono d'accordo con gli americani (quando dicono che non sosterranno una operazione israeliana a Rafah se non si si considera la sicurezza di chi ci vive, ndr). Lo faremo, garantendo un passaggio sicuro per i civili, per farli uscire". "Stiamo lavorando a un piano dettagliato", ha risposto quindi al giornalista che gli aveva chiesto dove sarebbero trasferiti i palestinesi di Rafah. La vittoria di Israele contro Hamas "è a portata di mano" e Rafah è la chiave per raggiungerla", ha sottolineato il premier israeliano, respingendo i timori di "una catastrofe".  Intanto proseguono i raid israeliani su Rafah: almeno altri 25 palestinesi sono rimasti uccisi e decine di altri sono rimasti feriti questa mattina, denunciano fonti mediche citate dall'agenzia palestinese Wafa. E' stato colpito anche un rifugio nel sud della città del sud della Striscia di Gaza. Le forze israeliane hanno bombardato anche Khan Younis e Deir al Balah, dove sono morte una donna e un bambino. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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