“No Green pass”, contro il governo cortei e proteste da Roma a Messina

Green pass, proteste e cortei a Roma, Milano e Torino, ma anche a Pescara e a Palermo contro l’obbligatorietà del documento verde dopo l’approvazione del nuovo decreto da parte del governo Draghi, con nuove misure e restrizioni per i non vaccinati. Cori e insulti contro il premier, l’esecutivo e la stampa nel corso delle manifestazioni che hanno visto sfilare in tutta Italia migliaia di ‘no Green pass’. Qualche tensione a Roma, presi di mira i militanti di Forza Italia a Pescara, con il partito che ha parlato di “aggressione” ai presenti impegnati in un banchetto per la raccolta firme per il referendum sulla giustizia. A Torino, fra i ‘no pass’, presenti anche Forza Nuova e Casapound.

“Libertà, libertà, libertà” il coro intonato dalla manifestazione indetta a piazza del popolo a Roma. C’è chi grida “no Green pass”, chi “viva l’Italia libera”. Sono alcune centinaia (circa 1.500 per la Questura) le persone che hanno sfilato nella Capitale. “Assassini, assassini, assassini”, questo il grido rivolto alle istituzioni dalla manifestazione. Alcune persone hanno indossato magliette in cui sono rappresentati Draghi e Speranza dietro le sbarre. Le uniche bandiere di partito sono quelle degli Animalisti Italiani. Applausi, cori, urla come “Buffoni buffoni”, “Draghi, vaffa…” connotano e animano la piazza, che inneggia alla “libertà”, alla “dignità”, al “rispetto della Costituzione contro dpcm illegittimi”. Per la piazza il governo è “criminale”. “La Rai censura, la Rai è dittatura”, il grido che parte dal corteo, giunto a poche decine di metri da Viale Mazzini a Roma, dove ha sede la tv pubblica. “Giornalista terrorista”, “giornalisti servi del potere”, ” chi non salta un giornalista è”, gridano i manifestanti. “I giornalisti sono servi del potere, degli sciacalli. Noi siamo liberi, senza padroni e siamo pronti a lottare. La battaglia è solo all’inizio”, afferma uno dei capi della manifestazione sotto la sede Rai.

Al piccolo gruppo di manifestanti rimasto in viale Mazzini , composto quasi solo da donne, è stato concesso di “passeggiare” davanti la sede della Rai. Quando la Polizia ha aperto il cordone, è scattato un applauso. Alcuni urlano contro i poliziotti: “Dovreste stare con noi, servi. Anche voi avete dei figli”.

“Non mi farò mai iniettare un siero sperimentale per accontentare una società malata”, “No Green Pass, sì cure domiciliari “, “spegni la tv, accendi il cervello”: sono alcuni dei manifesti apparsi in piazza. Non solo striscioni, anche cori e urla: al grido di “resistenza”, “libertà” centinaia di persone hanno manifestato la loro contrarietà alle misure.

“Siamo qui per manifestare la nostra contrarietà all’utilizzo del Green Pass. Noi non siamo contro il vaccino, ma crediamo che questa misura danneggi l’economia. Io ho un ristorante e ho pochi posti all’aperto. Con questa misura in molti falliremo”, spiega all’Adnkronos uno dei manifestanti.

“Non voglio far vaccinare i miei figli. Hanno 10 e 11 anni, ma temo che anche loro presto saranno costretti a vaccinarsi. Io di certo non gli faccio fare il tampone per andare a scuola. Giù le mani dai bambini”, le parole di una mamma che ha partecipato con la sua famiglia alla manifestazione.

Al grido di “libertà, libertà” è partito anche a Milano, da piazza Fontana, il corteo contro il Green pass. Diverse centinaia i manifestanti, per lo più senza mascherina, diretti in piazza Duomo. Alla partenza del corteo ci sono state alcune tensioni con la stampa, con i manifestanti che hanno cercato di allontanare i giornalisti chiamandolo “venduti”. “Noi andiamo dove vogliamo” e “no green pass” i cori che si alternano a insulti contro il presidente del Consiglio Mario Draghi. Alla testa del corteo, che in pochi minuti ha imboccato la Galleria Vittorio Emanuele e raggiunto piazza della Scala, campeggia lo striscione “Via le multinazionali dallo Stato” e “no big Pharma”.

Su molti cartelli esibiti dai manifestanti, poi, analogie tra la discriminazione dei non vaccinati e quella subita dagli ebrei. “Non vaccinati = ebrei” si legge su un manifesto a forma di stella di David, mentre su un altro il green pass è paragonato a una svastica.

Davanti all’ingresso di Palazzo Marino, la sede del Comune di Milano, i carabinieri schierati in tenuta antisommossa. “Toglietevi i caschi, noi siamo per la libertà e la pace, non per la violenza”, gridano i manifestanti ai militari. “Noi siamo il popolo, le forze dell’ordine devono essere dalla nostra parte”, “il popolo si è svegliato, non so quanto riuscire a proteggerli”, aggiungono altre persone che protestano contro il pass verde. “Non siamo contro i vaccini, ma quello anti-Covid non lo è, è una terapia genica”, dice Dario, in piazza insieme alla moglie. “Giù le mani dai bambini, no green pass” urla una frangia del corteo.

A due ore dall’inizio della manifestazione non autorizzata il corteo ha poi raggiunto il Tribunale di Milano, in corso di Porta Vittoria, che è stato chiuso al traffico. L’ingresso principale del Palazzo di Giustizia è presidiato da carabinieri e polizia in tenuta antisommossa. Qualche centinaio le persone dirette verso il tribunale saltando e intonando l’Inno di Mameli, oltre a cori contro il presidente del Consiglio, il commissario straordinario, generale Francesco Paolo Figliuolo, il virologo Roberto Burioni e i “giornalisti terroristi”. Il corteo è poi terminato al Duomo.

Al grido di ‘no green pass’ e ‘libertà’ circa tremila persone sono tornate in piazza questo pomeriggio a Torino contro le nuove regole sull’utilizzo del Green pass anche nei ristoranti e locali al chiuso. Tra i partecipanti , insieme a Worldwide rally for freedom, Torino Tricolore, Forza Nuova e CasaPound, ma anche alcuni esponenti dei centri sociali.

“Vogliamo la libertà di scegliere, non vogliamo essere bloccati in casa da un pezzo di carta”, hanno sottolineato i manifestanti che dietro uno striscione che recita ‘uniti per la libertà di scelta’ hanno attraversato in corteo un tratto del centro città, da piazza Castello a piazza Vittorio.

Dopo aver sfilato da piazza Castello a piazza Vittorio, il corteo di manifestanti si è diretto sotto la sede torinese della Rai scandendo slogan contro i giornalisti, per poi tornare in piazza Castello da dove era partito e dove si è sciolto.

“Non siamo qui per negare il Covid, la nostra è una battaglia per i diritti civili” sottolinea qualcuno mentre sfila. “Più insistono con i vaccini e più aumentano i sospetti per una cosa che poi si è visto non funziona”, aggiunge qualcun altro mentre due giovani bariste spiegano: “siamo qui per difendere il nostro lavoro: chiedere il green pass per entrare nei locali significa che più nessuno entrerà”.

“Non sono no vax, sono realista, pago le tasse, non mi possono chiudere in casa”, sottolinea un’operatrice ecologica giunta nel capoluogo piemontese dalla provincia mentre un pensionato settantenne mostra sul telefonino la pre adesione al vaccino e dice “mi sono iscritto a maggio e ancora non mi hanno chiamato, non sono quindi io che non mi voglio vaccinare”.

“Il popolo è arrabbiato, non accetta più scelte scellerate. Da questa piazza deve partire un confronto tra le diverse posizioni, tra ciò si è vaccinato e chi no, tra chi è favorevole chi è contrario al green pass. Tra i partecipanti alle nostre iniziative ci sono persone contrarie al green pass ma che si sono vaccinate”. Così al termine del corteo, Marco Liccione, uno dei promotori delle manifestazioni contro le nuove regole. Nel dare l’appuntamento ai manifestanti al 5 agosto alle 21, Serena Tagliaferri, presidente Afi ha concluso: “Dopo le 5 mila luci di Torino del ‘no paura day’ di giovedì, oggi questa manifestazione spontanea che si è trasformata in corteo pacifico ha ribadito che il diritto alla libertà delle persone che non sono contro i vaccini ma vogliono poter decidere liberamente”.

In tanti questo pomeriggio alla manifestazione, non autorizzata, che si è svolta a Pescara. In molti, dopo il tam tam sui social, hanno aderito alla protesta contro la certificazione verde imposta dal governo e che diverrà obbligatoria, nei locali pubblici, dal prossimo 6 agosto. I “no green pass ” si sono radunati alle 17.30 in piazza della Rinascita, meglio conosciuta come Piazza Salotto, contro la “dittatura sanitaria in atto” e poi si sono spostati in Corso Umberto e qui hanno preso di mira i rappresentanti di Forza Italia che avevano allestito un banchetto per raccogliere firme per il referendum sulla giustizia. Gli organizzatori saranno denunciati per manifestazione non autorizzata. In strada, secondo fonti della Questura, c’erano un migliaio di persone, in parte aderenti ai movimenti NO Vax , Governo del Popolo e ‘Io Apro’. La Polizia Scientifica ha ripreso tutta la manifestazione e si potrà quindi procedere a diverse identificazioni. Per organizzatori e manifestanti identificati scatterà anche la sanzione per essersi assembrati senza indossare la mascherina.

“Ad un certo punto – racconta all’Adnkronos Nazario Pagano, senatore e coordinatore regionale di Forza Italia – siamo stati circondati, erano in centinaia. Ci hanno circondato, spingevano. Alcuni hanno cominciato a tirare calci contro il banchetto e ad insultarci. Parolacce di ogni genere, si sono scagliati pure contro Berlusconi, dicendo ‘Ma ancora non muore’. Nonostante la raffica di improperi e le provocazioni, ci siamo imposti di non reagire. Ce l’avevano con noi perché, essendo partito di governo, siamo per i vaccini e per il green pass. Erano presenti anche il sindaco di Pescara, Carlo Masci, e il presidente del consiglio regionale d’Abruzzo, Lorenzo Sospiri. E’ stato un quadretto vergognoso. Poi è arrivata la polizia e ci ha blindato e piano piano si sono allontanati. Rivendicavano la libertà, ma libertà non significa distruggere il diritto degli altri ad avere opinioni diverse. Un fatto di una gravità inaudita. Da oggi in poi – conclude Pagano – spingeremo ancora di più per le vaccinazioni”.

“Siamo tutti vicini ai nostri dirigenti e militanti aggrediti a Pescara dai no vax, mentre raccoglievano firme per i referendum sulla giustizia. Forza Italia non si farà intimidire. Vaccinarsi significa salvare vite umane. Grazie alla Polizia di Stato intervenuta a garantire la raccolta di firme sui referendum da parte dei militanti di Forza Italia”, scrive su Twitter Antonio Tajani, Coordinatore nazionale di Forza Italia. “Solidarietà e vicinanza ai dirigenti e ai militanti di @forza_italia aggrediti a Pescara da un gruppo di no-vax. Le manifestazioni sono ovviamente consentite, la violenza e le intemperanze no. Noi ribadiamo con forza le nostre convinzioni: sì al green pass, strumento di libertà”, il tweet Maria Stella Gelmini, ministra per gli Affari regionali e le Autonomie.

E monta la protesta contro il green pass anche a Palermo dove un gruppo di cittadini, di tutte le età, si è dato appuntamento attraverso Telegram, in piazza Castelnuovo. Tutti senza mascherine per dire no al certificato verde obbligatorio. Stessa cosa a Messina, dove sono stati due momenti differenti a sottolineare il “no” alle specifiche restrizioni.

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