Non solo grandi schermi
(Adnkronos) – Le tv piccole, televisori da 24” e 32”, sono molto diffuse nelle case degli italiani, ma non sono un buon affare. Anche i marchi più noti faticano a raggiungere una qualità soddisfacente, comunque non paragonabile a quella dei grandi schermi. Milano, 1 dicembre 2023 – Un Paese di teledipendenti l’Italia, in cui riesce a restare fiorente la domanda di televisori piccoli (meno di 32 pollici, per intendersi), mentre altrove sono progressivamente scomparsi a vantaggio dei grandi schermi da salotto. Da noi invece è rimasta radicata la mania di avere più televisori sparsi per casa a tenerci compagnia, e infatti i modelli piccoli rappresentano circa il 45% delle vendite totali di televisioni. I modelli sotto i 32” interessano chi li utilizza come sottofondo in cucina oppure per svagarsi prima di addormentarsi in camera da letto.
Nel frattempo, però i grossi marchi si sono concentrati su tecnologie sempre più raffinate, che danno il meglio di sé sui grandi schermi, nel tempo quindi si è fatto spazio un gruppo di brand secondari che producono piccoli televisori da 24-32”. E infatti nel nostro Paese se ne vendono circa 2 milioni di pezzi all’anno.
Si tratta di prodotti dalle prestazioni modeste: lo rivela questo test, dove nemmeno i marchi più noti raggiungono giudizi lusinghieri. L’offerta di prodotti affidabili in questa fascia è limitata, come si può vedere in tabella. I costi sono più bassi, ma non tanto da giustificare il divario di qualità fra tv grandi e tv piccole.
Altroconsumo
ha portato in laboratorio 32 televisori in totale, suddivisi tra modelli da 24 e 32 pollici. I risultati del test parlano chiaro: anche le tv dei marchi più noti non raggiungono valutazioni che riterremmo buone per un televisore da salotto. Eppure, questa volta il test è stato un po’ meno severo nel giudicare alcuni aspetti, come la qualità dell’immagine e dell’audio, dando maggior peso alla facilità d’uso quotidiana. E non sono solo i marchi meno noti a deludere, anche le tv dei brand più conosciuti fanno fatica a raggiungere una qualità soddisfacente. Quindi prima dell’acquisto bisogna essere consapevoli che nel caso di una tv da cucina o da camera da letto la qualità dell’immagine è, tutto sommato, di secondaria importanza. La ragione è che queste tv interessano poco ai grandi marchi. Infatti, mentre la qualità dei grandi schermi migliora anno dopo anno, in quelle piccole non vi sono variazioni degne di nota.
I televisori da 24” sono, sia per qualità del video che dell’audio, un gradino sotto i più grandi da 32”. Se per l’audio ciò è in una qualche misura comprensibile, visto che dispongono di altoparlanti più piccoli e sacrificati, per quanto riguarda il video è quasi certamente riconducibile alla scarsa qualità dei pannelli Lcd utilizzati. È anche vero che chi cerca un piccolo televisore per camera o cucina non ha la qualità dell’immagine in cima alle proprie priorità: è il prezzo probabilmente il fattore che si tiene in maggior conto. Però non si tratta in definitiva di un gran risparmio, visto che i televisori di questa categoria, in proporzione, costano di più: infatti oggi già con 350-400 euro si può portare a casa uno schermo di almeno 40 pollici. Anche tra gli apparecchi di piccole dimensioni non mancano le “Smart tv”, ovvero quei televisori che consentono di accedere ai servizi streaming più diffusi. Come si può vedere in tabella, quasi tutti i modelli da 32” sono smart e così anche la maggior parte dei modelli da 24”. Le funzionalità smart o multimediali sono comunque ridotte, ma su tutte le tv del test è presente almeno una porta usb alla quale si può connettere una memoria di massa per riprodurre foto o filmati. Molti televisori del test hanno un angolo di visione non abbastanza ampio o appena accettabile. Se per una seconda o terza tv lo si può considerare un problema secondario, è pur vero che proprio la collocazione delle piccole tv, spesso sacrificata, magari di fronte a finestre o in posizioni angolate rispetto allo spettatore, fa sì che questo diventi un aspetto critico. In definitiva, però, la vera nota dolente è costituita dall’audio. I televisori a schermo piatto partono già svantaggiati sotto questo punto di vista per via delle ridotte dimensioni imposte agli altoparlanti, ma in questi modelli piccoli la qualità del suono è davvero scarsa.
SAMSUNG UE24N4300AUXZT (175 – 260 €) vince la classifica come Migliore del Tes
t
e Miglior Acquisto con 63 punti su 100, nella categoria da 24 pollici (i modelli più piccoli del test), nella quale nessun televisore è particolarmente interessante. Questo modello ottiene due titoli perché è l’unico ad avere una qualità complessiva buona e un prezzo comunque abbastanza competitivo.
SAMSUNG QE32LS03TCUXZT
(290 – 391 €) vince come Migliore del Test (66 punti su 100) nella categoria da 32”. È un buon prodotto senza particolari pecche. La qualità dello schermo è discreta, ma tutto sommato in linea con le migliori offerte della categoria. Nonostante le dimensioni siano ridotte (e quindi anche gli altoparlanti), l’audio è abbastanza piacevole.
PHILIPS 32PFS6855/12 (199 – 269 €) ottiene il titolo di Miglior Acquisto sempre nella categoria 32”. A parte la qualità dell’immagine, discreta ma lontana da quella dei grandi televisori da salotto, questo modello si conferma una buona scelta in tutti gli aspetti, in particolare l’audio e la facilità d’uso, per un prezzo contenuto. IL METODO DEL TEST Questo test viene eseguito con cadenza annuale. 11 dei 32 televisori in tabella sono stati acquistati fra giugno e luglio scorso, i rimanenti sono modelli di tv acquistate e testate nel 2021-22, ma ancora disponibili sul mercato. Per questo test è stata fatta una selezione di modelli più rappresentativi e più diffusi nei negozi (sia fisici che online) dei televisori di piccola taglia con diagonale da 24” e da 32”. Nella tabella dei televisori con schermo da 24” è stato inserito anche un modello con diagonale da 27” (LG 27TQ615S-PZ), unico nella sua categoria, ma assimilabile, per prestazioni complessive, a quelli da 24”. A incidere maggiormente sul giudizio globale di questo test sono due voci: la qualità dell’immagine e la facilità d’uso (che include la prima installazione, l’uso quotidiano, le funzioni avanzate e soprattutto la dimestichezza con il telecomando). Ognuna di queste voci grava per il 35%. Il resto del punteggio è determinato dalla qualità dell’audio (10%), dai consumi (10%) e dall’affidabilità della marca (10%). —immediapress/economia-finanzawebinfo@adnkronos.com (Web Info)