Novara di Sicilia, le aziende chiedono la riapertura della strada statale 185 e “minacciano” la richiesta di risarcimento danni

Novara di Sicilia chiede l’immediata riapertura della strada statale 185. O un percorso alternativo, con la creazione di una bretella, perché è evidente che i lavori di ripristino sono necessari. E le istituzioni lo chiedono agli enti superiori e in primis all’Anas. E anche a livello privato la situazione si è fatta insostenibile, per i pendolari e per le ditte del luogo che devono muoversi per poter lavorare, come la Novarlux, che ha sollecitato l’Anas a prendere provvedimenti urgenti. “Nell’interesse della Novarlux s.n.c, con sede in Novara di Sicilia – scrive il legale Luigi Munafò – intendo significarVi quanto segue: la società mia assistita è operativa nel Comune di Novara di Sicilia e si occupa soprattutto della realizzazione e della installazione di luminarie e di impianti di illuminazione ed elettrici in generale. Il tipo di attività esercitata dalla Novarlux s.n.c. costringe i titolari ed i dipendenti a spostarsi continuamente per raggiungere i Comuni in cui le installazioni devono essere effettuate. Molti tra i clienti della mia assistita si trovano nella Sicilia Orientale. Purtroppo la strada statale 185 che collega Novara di Sicilia con la statale 113 (sul Tirreno) e con la statale 114 (sullo Ionio) versa in pessima stato di manutenzione ormai da anni e questo ha comportato problemi logistici di non poco conto. Ma, cosa ancor più grave, a causa della alluvione che si è verificata nel mese di dicembre 2022, il transito sulla strada statale 185 è stato chiuso del tutto per quanto attiene il collegamento con la 114 ed è stato ristretto (in due punti) a senso alternato per quanto attiene il collegamento con la 113. Tale situazione di fatto sta creando gravissimi danni alla Novarlux s.n.c., perché ogni qual volta la ditta deve espletare la propria attività nella Sicilia Orientale è costretta ad effettuare il perimetro di tutta la Provincia di Messina con conseguente spreco di energie, di tempo e di denaro. Si pensi che ogni volta il viaggio diviene più lungo di centosessanta chilometri e dura almeno quattro ore in più (tra andata e ritorno). La chiusura definitiva è dovuta ad una frana che ha coinvolto parte della carreggiata, frana di cui l’Anas era a conoscenza da almeno dieci anni. E ciononostante non ha adottato alcun provvedimento, finché la situazione dei luoghi è divenuta tale da rendere necessaria la chiusura della intera carreggiata (almeno secondo quanto sostengono i dipendenti di Codesta Spett.le Società). Orbene, la mia assistita mi ha conferito l’incarico di chiedere la riapertura immediata della strada anche dal versante ionico o a senso alternato oppure mediante la realizzazione di un percorso alternativo, con la creazione di una bretella. In mancanza la Novarlux s.n.c. agirà in giudizio anche al fine di chiedere il risarcimento dei gravi danni subiti. Peraltro, il sottoscritto difensore è stato già contattato da molti altri imprenditori e cittadini comuni, i quali per vari motivi sono costretti a spostarsi in direzione di Catania o hanno rapporti commerciali con le Province orientali (in primis le strutture alberghiere ed i ristoranti), i quali stanno subendo danni gravissimi a causa della chiusura del transito sulla strada de qua. Tutti sono intenzionati ad agire, anche con una class action, qualora si ravvisassero le condizioni di procedibilità per instaurare un tale tipo di azione, al fine di chiedere la riapertura immediata della strada ed il risarcimento ed i danni subiti”.

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