Oltre un milione di persone ipovedenti in Italia. Marco Boneschi, Associazione Nazionale Subvedenti: “Si può fare ancora molto quando l’oculista non può fare più nulla”

(Adnkronos) –
Milano, 16/10/2024 – In Italia si stima che il numero di persone ipovedenti si attesti già oggi sopra il milione e nei prossimi anni continuerà a crescere per effetto dell’invecchiamento della popolazione. Secondo il Ministero della salute, l’1,9 per cento degli italiani con più di 15 anni soffre di gravi limitazioni sul piano visivo; questa percentuale sale però al 5,6% oltre i 65 anni e va considerato che, secondo Istat, entro il 2050, 1 italiano su 3 rientrerà in questa fascia d’età.
 L'ipovisione è una condizione caratterizzata da una riduzione significativa della vista che non può essere corretta con occhiali, lenti o trattamenti medici.  Marco Boneschi, responsabile delle ricerche sull’inclusione e l’accessibilità dell’Associazione Nazionale Subvedenti, spiega: “Grazie ai progressi di medicina e chirurgia, oggi le persone completamente cieche sono sempre meno numerose, ma aumentano in proporzione coloro che pur mantenendo un residuo visivo, perdono l’autonomia in diversi atti della vita quotidiana, come leggere, scrivere o sapersi orientare in casa e all’esterno.” "Il nostro primo obiettivo è aiutare le persone ipovedenti a recuperare un certo grado di indipendenza," spiega Boneschi.  "Ma ciò è possibile solo partendo dal residuo visivo di ciascuno e analizzando in concreto la sua situazione e i suoi bisogni individuali.  Per questo, da sempre la nostra è un’offerta personalizzata e multiservizio: curiamo sia l’inserimento scolastico, sia quello lavorativo di chi ha una ridotta funzionalità visiva; Svolgiamo corsi gratuiti per insegnare come orientarsi sia nella propria abitazione, sia in città; offriamo una consulenza nell’uso delle tecnologie assistive come i videoingranditori, i lettori di testo e i vari software oggi disponibili; forniamo le informazioni più aggiornate per quanto riguarda le pratiche di invalidità e i requisiti per ottenerla.” Fondata nel 1970, l'Associazione Nazionale Subvedenti (ANS) è impegnata nel dare pari opportunità alle persone con fragilità o disabilità visiva nel mondo della scuola, del lavoro e del tempo libero, nella formazione e nella sensibilizzazione per ridurre le barriere percettive, nello sviluppo di nuovi linguaggi inclusivi che migliorino la fruizione del patrimonio artistico-culturale. · Programmi di inserimento per consentire a studenti e lavoratori con disabilità visiva, di accedere pienamente e senza ostacoli all’educazione e al lavoro;  · Servizio Tommaso: incontri e consulenza personalizzata per scegliere quali strumenti tecnologici possano aiutare a recuperare autonomia nel leggere, scrivere e comunicare; · Orientamento e Mobilità: corsi di formazione per insegnare alle persone con ipovisione a muoversi in sicurezza in spazi interni ed esterni; · Sportello Segretariato Sociale: Fornisce supporto per la gestione delle pratiche amministrative · Descrivedendo, un metodo per rendere opere e luoghi d’arte accessibili anche a chi vede meno, attraverso il potere evocativo della parola (vi hanno già aderito importanti musei, come la Pinacoteca Nazionale di Brera). 

 "Molte persone ipovedenti, soprattutto anziane, si rassegnano al verdetto dell’oculista che ha detto loro che la medicina non può fare più nulla per i loro occhi.  Quando questo è vero, non significa però che non esistano tecniche e strumenti in grado di far recuperare alla persona ipovedente un buon livello di autonomia.- aggiunge Boneschi – “Questo lo testimoniano già le migliaia di persone che negli anni da tutta Italia si sono rivolte a noi. Tuttavia, la crescita del fenomeno ci spinge a pensare che questo messaggio positivo debba ancora raggiungere molti di coloro che, senza adeguate informazioni, oggi si trovano ad affrontare un problema serio e complesso come l’ipovisione.” Per avere ulteriori informazioni è possibile consultare il sito WWW.SUBVEDENTI.IT oppure scrivere una mail a segreteria@subvedenti.it 
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