Omicidio Vannini, Cassazione: condanne definitive per i Ciontoli
La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 14 anni per Antonio Ciontoli (accusato di omicidio volontario con dolo eventuale) per la morte di Marco Vannini, il 21enne ucciso da un colpo di pistola nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2015 mentre era a casa della fidanzata a Ladispoli, sul litorale romano. I giudici della Quinta sezione penale di Piazza Cavour rigettando i ricorsi degli imputati hanno confermato inoltre la condanna a 9 anni e 4 mesi inflitta lo scorso settembre, al processo d’appello bis, ai due figli di Ciontoli, Martina e Federico e alla moglie Maria Pezzillo, per concorso anomalo in omicidio volontario.
“Stasera la famiglia Ciontoli si costituirà in carcere” ha detto l’avvocato Giandomenico Caiazza, uno dei difensori dei Ciontoli.
Applausi e grida di gioia fra familiari e amici di Vannini alla lettura della sentenza. Applausi e striscioni con foto di Marco Vannini anche fuori dalla Cassazione dove si sono radunate decine di persone in sostegno alla famiglia del 21enne.
Il processo di Appello bis era stato disposto dopo la sentenza dei giudici della prima sezione penale della Corte di Cassazione del 7 febbraio dello scorso anno che aveva accolto la richiesta delle parti civili e del sostituto procuratore generale di annullare con rinvio la sentenza d’appello per la famiglia Ciontoli e disporre un nuovo processo per il riconoscimento dell’omicidio volontario con dolo eventuale.
Per l’omicidio del ragazzo, appena ventenne, il 29 gennaio del 2019 i giudici della corte d’Assise d’Appello di Roma avevano condannato Antonio Ciontoli per l’accusa di omicidio colposo a 5 anni di reclusione contro i 14 che gli erano stati inflitti in primo grado per omicidio volontario, confermando, invece, le condanne a tre anni per i due figli di Ciontoli, Martina e Federico, e per la moglie Maria Pezzillo.
“Finalmente giustizia è fatta” hanno detto i genitori di Marco Vannini dopo la sentenza. “Sono contento che finalmente è stata fatta giustizia per Marco. Gli avevamo promesso un mazzo di fiori se fosse stata fatta giustizia e domani è la prima cosa che farò” ha aggiunto il padre di Vannini, Valerio.
“Sei anni, diversi gradi di giudizio, colpi di scena ma oggi possiamo dire che per Marco Vannini giustizia è fatta” il commento di Alessio Pascucci, sindaco di Cerveteri, presente in corte di Cassazione alla lettura del dispositivo. “In questi anni come comunità non ci siamo dati pace alla ricerca non del colpevole ma di una giustizia per una tragedia che ha segnato l’Italia intera, proprio per la maniera in cui si è consumata. Da uomo delle Istituzioni oggi per me questa sentenza conferma che la giustizia può e deve sempre trionfare. Resterà per sempre il dolore e la nostra vicinanza alla famiglia di Marco che in questi anni con una dignità straordinaria hanno atteso con rispetto tutto l’iter giudiziario” ha concluso il sindaco Pascucci. (Adnkronos)