Opel Astra Cabrio: realizzata in Italia dalla Carrozzeria Bertone

(Adnkronos) –
Opel Astra Cabrio fu presentata al Salone di Ginevra del 1993.  Sull’onda del grande successo riscosso dalla Kadett Cabrio by Bertone, prodotta in circa 55.000 esemplari dal 1987 al 1992 presso lo stabilimento di Grugliasco, alle porte di Torino, la Opel Astra Cabrio fu commercializzata in Italia a settembre del 1993.  La Astra-F Cabrio era dotata di un pulsante posto lungo il tunnel centrale, che consentiva di aprire e chiudere la capote, elettricamente, in 15 – 20 secondi, una manovra questa, che era altrettanto rapida anche sulle Cabrio prive di comando elettrico, dove una sola mano era sufficiente per manovrare la capote.  Il comando elettrico della capote funzionava solo quando il freno a mano era tirato, una soluzione che offriva una maggiore sicurezza agli utenti, obbligati a fermare completamente la vettura per aprire e chiudere la vettura. Massima sicurezza per quei tempi, grazie alle doppie barre d’acciaio inserite nelle porte a protezione degli urti laterali, con i pretesionatori delle cinture di sicurezza anteriori e sedili anti-scivolo, offerti di serie.  L’ABS e gli airbag full size lato guida erano disponibili unicamente a richiesta.  Sicurezza anche nella dinamica di marcia, le sospensioni anteriori con schema McPherson erano provviste di barra di torsione composta al retrotreno, soluzione che deriva direttamente dalla berlina 4 porte. I bracci, barra antipolio e il supporto posteriore del motore, erano attaccati ad un sottotelaio separato, cuscinetti, mozzo, fuselli e paraolio radiale erano raggruppati in un unico gruppo che non richiedeva manutenzione. Un brillante 4 cilindri monoalbero da 1.4 litri, capace di sprigionare una potenza massima di 82 cv e dotato di iniezione elettronica multi-joint. Nella dotazione di serie figurano gli alzacristalli elettrici anteriori e posteriori, i retrovisori regolabili elettricamente, il servosterzo, sedili anteriori di tipo sportivo con quello lato guida regolabile in altezza.  —motoriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *