Pagamenti Regione, spesa continua a migliorare: 1,2 miliardi in più e +18,8% rispetto al primo semestre 2022
Confermati, al 30 giugno 2023, i progressi compiuti dalla Regione Siciliana sul volume di pagamenti verso imprese e fornitori. Come attestano i dati sul monitoraggio della spesa rilevati dall’assessorato all’Economia, la Regione nei primi sei mesi di quest’anno è riuscita a liquidare a imprese e fornitori un miliardo e 250 milioni di euro in più rispetto allo stesso semestre del 2022. Una crescita connessa all’incremento di servizi erogati e investimenti compiuti dalle diverse articolazioni regionali.
«I numeri di questo primo semestre – commenta il presidente della Regione Renato Schifani – confermano i benefici della nostra azione di riordino economico-finanziario della Regione, un processo virtuoso di cui si avvantaggiano imprese e attività della nostra terra. Migliora l’efficienza dei pagamenti, si riducono i disagi e crescono le certezze per gli operatori che lavorano per l’amministrazione regionale. Sto lavorando personalmente per risolvere il problema in maniera strutturale in modo che in futuro non si verifichino ritardi come nel recente passato».
Nel dettaglio, secondo i dati degli uffici di via Notarbartolo, si è passati da liquidazioni complessive per 6.631.290.252 di euro registrate al 30 giugno 2022 alla cifra di 7.881.503.067 di euro rilevata pochi giorni fa, cioè un aumento del 18,8 per cento. Inoltre, se confrontata ai volumi toccati nel primo semestre 2020 (6.594.663.980 euro) e primo semestre 2021 (6.927.856.740 euro), tale percentuale supera il 19 per cento.
«A fine aprile – ricorda l’assessore all’Economia Marco Falcone – la percentuale di incremento dei pagamenti era di circa il 10 per cento rispetto al 2022, un trend che ha continuato a crescere, fino a quasi raddoppiarsi in soli due mesi. Il governo Schifani sta mantenendo l’impegno a rendere la Regione più efficiente e reattiva rispetto alle sfide del mercato e alle tempistiche delle imprese, confermando una robusta iniezione di spesa pubblica nel tessuto economico della Sicilia».