Palermo, la protesta di AssoDanza e dei lavoratori dello spettacolo. Ecco il documento dei sindacati
AssoDanza Italia, Associazione Nazionale di categoria a tutela delle scuole di danza private, è stata stamane a manifestare a Palermo, con insegnanti e altri operatori del settore, accanto alle maggiori sigle sindacali, alla manifestazione indetta dai LAVORATORI DELLO SPETTACOLO. “Il nostro settore è in ginocchio – afferma Venusia Grillo, Vicepresidente Nazionale e coordinatrice per la Regione Siciliana – e tra i pochi CHIUSI dal DPCM del 24 ottobre”. Questa la nota diffusa: “L’Associazione Nazionale AssoDanza Italia, associazione di categoria, tutela e rappresentanza dei diritti dei lavoratori della danza e dei professionisti dello spettacolo, scende in campo per sostenere la causa delle migliaia di operatori senza lavoro da ormai quasi un anno, per il blocco dell’intero comparto culturale italiano. Nel crogiuolo delle identità lavorative colpite dai lockdown dichiarati dallo scorso 8 marzo 2020, troviamo le Scuole di Danza: oltre 30.000 realtà disseminate su tutto il territorio nazionale, che propongono ogni giorno ai cittadini, dai più giovani agli adulti, l’occasione per praticare la meravigliosa arte coreutica, diffondendo cultura e creando occasioni di incontro e scambio sociale, a particolare beneficio delle fasce giovanili della popolazione. I Direttori delle Scuole di Danza e delle Accademie d’arte, dirigono attività per l’80% in affitto presso immobili privati. Questi piccoli imprenditori già vessati da ingenti debiti contratti nel periodo di chiusura forzata, hanno affrontato con senso di responsabilità e dovere le numerose spese per il riadeguamento, la sanificazione e l’igienizzazione dei locali, hanno frequentato corsi di formazione, hanno pagato consulenti e professionisti per rinnovare i propri protocolli adattandoli alle norme vigenti. Dallo scorso 24 ottobre 2020, l’Italia ha rinunciato a tutto ciò che è stato considerato indebitamente superfluo: lo sport, la cultura, l’arte. Queste attività apparentemente “non necessarie” sono motivo di sopravvivenza per chi le esercita come professione, nonché fonte di benessere fisico e psicologico per chi le pratica. L’impiego nel comparto culturale è l’unica fonte di reddito per centinaia di migliaia di lavoratori. Le immense criticità sociali attuali non hanno solo natura economica, hanno a che fare con la DIGNITÀ, con l’incertezza per il futuro e con la condizione di precarietà e la totale assenza di tutele per un’intera categoria. Pur consapevoli di quanto impegno sia da profondere per il contenimento dell’attuale pandemia, riteniamo che si debba con urgenza e priorità sostenere l’intero comparto dei lavoratori dello spettacolo, consentendo loro di poter SOPRAVVIVERE. AssoDanza Italia chiede al Governo un’attenzione immediata alle problematiche concrete del settore, mettendo in campo con assoluta priorità azioni specifiche, quali: – riapertura immediata in sicurezza dei luoghi destinati alla cultura e alla formazione artistica di base; – erogazione dei bonus e dei ristori già promessi dal precedente Governo, per le categorie oggetto di fermo totale dell’attività; – finanziamenti a fondo perduto, che si basino su criteri di reale equità e parametri ponderati sulle caratteristiche specifiche del settore, con modalità e tempi certi di erogazione ed un la possibilità per le associazioni di categoria di monitoraggio costante sui fondi; – previsione di investimenti strutturali sul lungo periodo per la Cultura; – creazione di strumenti di sviluppo occupazionale; – attuazione di riforme incisive a riguardo del riconoscimento della figura professionale dell’insegnante di danza e delle figure professionali coinvolte nell’insegnamento delle arti sceniche e performative; – attuazione di un sistema normativo di riferimento per il settore, sia a livello giuslavoristico che fiscale e previdenziale. La Cultura è un bene comune, che va oltre l’interesse dei singoli. E’ l’unica vera garanzia di un futuro costruttivo per le nuove generazioni. La cultura va salvaguardata ad ogni costo, non solo a tutela dei lavoratori ma nel bene di tutti i cittadini di questo Paese”.