Pandemia e scuola, i sindaci siciliani chiedono garanzie:”In assenza di certezze si ricorra alla didattica a distanza”
Oltre 200 sindaci hanno partecipato in videoconferenza ad una riunione urgente indetta dal presidente dell’ANCI Sicilia, Leoluca Orlando, per fare il punto sulla ripresa delle lezioni. Già nei giorni scorsi l’Associazione dei comuni siciliani aveva manifestato preoccupazione per il dilagare dei contagi, sottolineando, in una nota inviata al presidente Musumeci e all’assessore Lagalla, la necessità di riprendere le lezioni in Dad.
Dal confronto di questo pomeriggio, che ha registrato gli interventi di tutti i sindaci allarmati dall’elevatissima percentuale di positivi, è emersa l’assoluta necessità di tratteggiare una linea comune in tutta l’Isola, assumendo tutte le precauzioni necessarie per evitare ulteriori contagi con l’obiettivo di garantire la sicurezza sanitaria degli studenti e delle famiglie.
I sindaci siciliani hanno sottolineato che “ci troviamo di fronte ad una situazione drammatica e al tempo stesso di incertezza che, purtroppo, non dispone di misure adeguate. Misure che il governo nazionale e la Regione siciliana devono assolutamente modificare. Tutto questo viene aggravato ulteriormente dal forte stato di stress cui sono sottoposte le strutture sanitarie. Bisogna, infine, garantire che la raccolta dei rifiuti speciali COVID non gravi sul bilancio del comune e venga gestita, per competenza, dalle Asp”.
Dal dibattito in corso, facendo riferimento ai dati concreti che hanno fornito tutti i sindaci dell’Isola che hanno anche sottolineato come il tracciamento sia completamente saltato, è emerso un parere unanime: “l’apertura delle scuole in presenza a partire dal 10 gennaio sarebbe un atto irresponsabile. Non esistono, infatti, le condizioni minime di sicurezza e la possibilità da parte dell’Asp di fornire collaborazione adeguata alle autorità scolastiche”.