Pannelli fotovoltaici a casa: le indicazioni degli esperti di Matyco prima dell’installazione

(Adnkronos) –
Roma, 26/05/2023 – L’installazione di un impianto fotovoltaico nella propria abitazione non è una procedura da prendere sottogamba. Ci sono dei precisi accorgimenti da seguire, così come delle componenti di cui conoscere il funzionamento. Gli esperti di www.matyco.com hanno messo a punto delle indicazioni proprio per chi, consapevole della convenienza e degli effetti positivi del fotovoltaico, sta muovendosi verso l’installazione di un impianto. 

 
Installare un impianto a celle fotovoltaiche richiede una forte consapevolezza delle proprie abitudini e dei propri consumi. Per questa ragione, ci sono delle domande che il consumatore deve porsi al momento dell’acquisto, così da capire se è necessario investire anche in eventuali optional.  

 La prima domanda si lega direttamente alle proprie abitudini di consumo. Se il consumatore impiega gran parte dell’energia elettrica nelle ore diurne, quando cioè i pannelli ricevono la luce solare e sono in piena carica, si può procedere all’acquisto di un impianto standard. Al contrario, se si sta molto tempo fuori casa e si ritorna soltanto la sera, quando la luce viene meno, si può pensare a un sistema di accumulo con batterie: è l’ideale per immagazzinare energia da usare nelle ore serali o notturne, o nei giorni meno luminosi per via del maltempo. 

 Esistono almeno tre tipi di pannelli fotovoltaici tra cui scegliere. Nel primo caso, i pannelli fotovoltaici in silicio amorfo si distinguono per la loro flessibilità, capace di garantire risultati anche in caso di esposizione non ottimale, ma con una resa inferiore. Proseguendo, i pannelli fotovoltaici policristallini sono un valido compromesso tra la prima soluzione e i pannelli monocristallini, che rappresentano la scelta migliore in assoluto, al momento attuale. La differenza sta tutta nel numero di cristalli di silicio impiegati: numerosi nei pannelli policristallini, e uno solo in quelli monocristallini. 

 L’applicazione dei pannelli su superfici inclinate o su un tetto piano deve tenere sempre conto della presenza di eventuali ombreggiamenti fissi. Questi possono essere causati da antenne, alberi o altri edifici più alti presenti nelle vicinanze. Nel caso di ombreggiamenti, è possibile puntare su pannelli dotati di sistemi di ottimizzazione: lo scopo di questi sistemi è di disattivare automaticamente i moduli in ombra, così da mantenere operativi e in piena efficienza solo quelli concretamente illuminati dal sole. 

 Un impianto fotovoltaico non è composto dalle sole celle di silicio impiantate sul tetto, a terra o sulla facciata di un edificio. Di certo, i pannelli sono l’elemento più visibile, ma questo può essere integrato dagli ottimizzatori in caso di presenza di ombre e dalle batterie per accumulare energia, per le ore notturne o di maltempo. Oltre a questi elementi, già segnalati, un impianto fotovoltaico è dotato anche di una struttura capace di reggere i pannelli e mantenerli in posizione inclinata, così che possano essere meglio esposti ai raggi solari e migliorare dunque la propria efficienza. Proseguendo, parte integrante dell’impianto è un sezionatore fotovoltaico capace di mettere il campo in stand-by in casi specifici, come interventi di rete o picchi di tensione. Non da meno, l’inverter è centrale per la conversione della corrente continua in corrente alternata, utilizzabile in ambito domestico per il funzionamento delle apparecchiature elettriche. Infine, si segnala la presenza necessaria di 2 contatori: il primo segnala tutta l’energia prodotta dall’impianto, mentre il contatore bidirezionale distingue l’energia immessa e quella prelevata. Questi due contatori devono essere facilmente accessibili e monitorabili tramite WiFi. 
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