Paolo Sassi, San Carlo Tofas: «Anche tra Bergamo e Cremona cremazioni in aumento»

(Adnkronos) – Il titolare dell’agenzia funebre operativa tra le due province: “Sono ormai oltre la metà dei servizi svolti. Attenzione alle autorizzazioni e alle procedure da rispettare» Bergamo, 4 dicembre 2023. Anche nella Pianura lombarda è boom di cremazioni, un trend che va di pari passo con il cambiamento ideologico che il funerale ha subito nell’ultimo decennio. La tipologia di legno del cofano funebre e un posto di nicchia all’interno del cimitero non rappresentano più quel valore aggiunto che molti ricercavano. «Negli ultimi anni, soprattutto nell’era post covid, i funerali con cremazione hanno infatti superato la metà dei servizi svolti – spiega Paolo Sassi, titolare insieme alla sorella Vera dell’agenzia funebre San Carlo Tofas operativa tra le province di Bergamo e Cremona -. I motivi sono da ricercare anche nelle restrizioni imposte allo svolgimento dei funerali, nell’abbandono dei cortei funebri e nella convenienza in termini economici legata al risparmio che questa scelta offre in ambito cimiteriale. In quest’ottica riteniamo coerente il recente aumento di affido ceneri e prevediamo che nei prossimi anni aumenteranno anche le richieste di spargimento delle ceneri». Contrariamente all’affido, infatti, l’iter burocratico per la dispersione delle ceneri è più complesso poiché il rilascio di tale autorizzazione da parte del Comune – dove è avvenuto il decesso – prevede che il diretto interessato abbia lasciato, ante morte, una dichiarazione testamentaria oppure si sia iscritto ad una società di cremazione. «Oltre ad indicare il luogo dove effettuare la dispersione – prosegue Sassi – dovrà essere nominato un esecutore testamentario che prenderà parte allo spargimento insieme all’incaricato della società di cremazione alla quale il defunto aveva aderito oppure al personale autorizzato dal Comune. Questa pratica è vietata in luoghi privati, senza il consenso del proprietario, e comunque deve essere fatta lontano dai centri abitati. Si può svolgere all’interno del cimitero in spazi adibiti dal Comune oppure in natura: in mare, laghi o fiume purché in spazi privi di manufatti e liberi da natanti». Il servizio di cremazione, così come quello dell’organizzazione del funerale, può essere dato in gestione a un’azienda di pompe funebri che provvede anche alla gestione della burocrazia necessaria, lasciando alla famiglia del defunto solo la preoccupazione di conservare o disperdere le ceneri.  «Possiamo gestire internamente l’iter o affidarci a società come Socrem – conferma Sassi -. In questo modo possiamo risolvere tutte le problematiche relative alla volontà delle persone di farsi cremare e le relative modalità di dispersione delle ceneri. Iscriversi a una società di cremazione vuol dire, infatti, favorire e diffondere il rito della cremazione per i valori che lo ispirano, nel rispetto della dignità del defunto e del dolore dei parenti e operare affinché il diritto di scelta di tale rito dei suoi soci venga garantito e rispettato. Ma non solo: lo scopo è quello di tutelare, anche in sede legale, la volontà di cremazione della salma di ogni socio e di dispersione delle relative ceneri, nel rispetto delle leggi vigenti». 
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