Patti, Giorgio Cangemi presenta la sua candidatura a sindaco
“Le elezioni del 10 e 11 ottobre coincidono con un momento storico di emergenza che non è soltanto sanitaria, ma anche economica e sociale, sicché si è correttamente usato il riferimento ad una guerra contro un nemico ancor più difficile da sconfiggere perché invisibile”. Comincia così la nota con sui si presenta quale candidato a sindaco di Patti Giorgio Cangemi. “Come in tutti i momenti di crisi, è dovere di chi ha a cuore il bene comune cercare ciò che unisce e non ciò che divide – continua Cangemi – seguendo peraltro l’esempio del governo nazionale e realizzando la sintesi di tutte le forze e le esperienze migliori della società. Su questa premessa nasce il nostro tavolo di confronto, attraverso cui abbiamo dialogato con tutte le forze presenti nella città, anche con coloro che percorrono strade diverse. Tra i potenziali (altrettanto validi) candidati a sindaco, la scelta è ricaduta su di me perché sono stato visto come l’uomo di sintesi del gruppo, il punto d’unione di esperienze positive diverse, avendo come obiettivo la crescita della nostra città verso cui ho sempre profuso con passione le mie energie.
Desidero promettere ciò che si può mantenere e, soprattutto, fare ciò che ho promesso.
Patti ha bisogno di un rinnovamento culturale a partire dal modo di concepire la politica. Vivendo in una città che spesso si è mostrata divisa da antagonismi egoistici ed opportunistici, ritengo che per prima cosa dobbiamo recuperare la pace sociale e l’orgoglio comunitario di essere cittadini pattesi. Smettiamola, perciò, di piangerci addosso e di praticare il deprecabile esercizio della critica fine a se stessa, senza fare nulla per cambiare le cose; interroghiamoci tutti, piuttosto, su cosa ciascuno di noi può fare per la nostra Città, creando sinergia tra amministratori e amministrati. Da qui nasce il nostro motto “Tutti primi cittadini” che non è solo uno slogan ma il nostro modo di intendere la politica, basata sul superamento di qualsiasi steccato e di qualunque appartenenza.
La forza di chi si appresta a governare consiste certamente nel presupposto delle idee che è in grado di esprimere, ma che rimangono solo sterili intenzioni, anche se oneste, se non si traducono in azioni efficaci e incisive. Mi piace al proposito ricordare la lezione di Don Milani: “A che serve avere le mani pulite, se si tengono in tasca?”. Impegnarsi in prima persona e mettersi in gioco per il bene di tutti è quindi un dovere civico e il momento del voto è un passo importante che va vissuto con alto senso di responsabilità perché dalle nostre scelte dipenderà il futuro della nostra comunità.
Scenderemo in campo con la lista “Andiamo Avanti” il cui significato non è continuare a percorrere le stesse strade, bensì, forti delle esperienze passate, superare qualche strettoia e allargare la strada futura per porsi nuovi obiettivi con la capacità di raggiungerli.
Andare avanti, ma “andando oltre”, rinnovandosi con l’esperienza del passato ma al tempo stesso con lo sguardo volto al futuro.
“Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare, che io possa avere soprattutto l’intelligenza di saperle distinguere (cit. San Tommaso Moro)”.