Ponte del Mela, sospesa l’ordinanza di chiusura
L’assessorato regionale alle Infrastrutture accogliendo la richiesta dei sindaci di Milazzo e di Barcellona e del deputato Pino Galluzzo ha chiesto al Genio Civile la sospensione dell’ordinanza di chiusura, già da domani – giovedì 30 marzo – del ponte sul torrente Mela che collega Milazzo e Barcellona. Uno stop finalizzato a trovare una soluzione alternativa all’interruzione del transito a tempo indeterminato che avrebbe creato gravissimi disagi alle due comunità. In tale ottica a stretto giro si terrà una riunione richiesta da Midili e Calabrò già ieri sera e formalizzata questa mattina con una lettera inviata al sindaco della città metropolitana, al prefetto e al Genio civile.
Nella missiva, pur condividendo “la necessità di realizzare in sicurezza un’opera pubblica certamente prioritaria”, hanno evidenziato tre problematiche che praticamente rendono impraticabile la chiusura del ponte. La prima – scrivono i due amministratori locali – “attiene alla tutela della sanità pubblica, in quanto l’esecuzione del provvedimento causerebbe un’interruzione lungo una fondamentale direttrice utilizzata dai mezzi di soccorso per il collegamento con l’unico servizio di emergenza-urgenza funzionante sul territorio comprensoriale (con circa 150.000 residenti), il servizio di Pronto Soccorso del presidio ospedaliero di Milazzo”. E in tale ottica si evidenzia che pure il Commissario Straordinario dell’ASP di Messina, con una nota inviata proprio nella giornata odierna ai sindaci di entrambi i Comuni di Barcellona Pozzo di Gotto e di Milazzo, ha espresso “vive preoccupazioni circa le conseguenze connesse alla chiusura dell’arteria, imprescindibile per garantire l’accessibilità ai numerosi servizi sanitari ospedalieri e distrettuali, diramati su tutto il territorio, all’utenza compresa tra Milazzo e Barcellona P.G.”. L’altra motivazione è relativa alla sicurezza pubblica e privata e si correla agli interventi in emergenza eseguiti dal personale e dai mezzi del Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Milazzo. In terzo luogo, Midili e Calabrà evidenziano che “l’asse stradale in riferimento indubbiamente costituisce via di fuga per la popolazione in ipotesi di calamità, peraltro in un’area ad alto rischio industriale anche per la presenza di impianti di elevata pericolosità.” A tal riguardo – scrivono – è ancora viva la memoria delle migliaia di cittadini in fuga proprio lungo la S.P. n. 75/b la notte del 27.09.2014 quando un incendio di vaste proporzioni si sviluppò in un serbatoio di stoccaggio della raffineria di Milazzo. Vi è, infine – si legge ancora nella lettera – una quarta ragione di ordine economico, non per questo meno importante. La S.P. n. 75/b è l’unico percorso stradale lungo il tratto costiero che da Milazzo giunge almeno sino a Portorosa e collega, dunque, gli insediamenti a più elevata densità di presenze turistiche di tutto il comprensorio.