Raffaella Carrà, i funerali a Roma: l’abbraccio della gente
Funerali di Raffaella Carrà nella basilica di Santa Maria all’Ara Coeli a Roma. L’applauso della gente ha accompagnato l’ingresso del feretro, portato a spalla fino in chiesa, come tutti hanno potuto vedere dal maxischermo in Campidoglio. Ad attenderla, oltre alla Raggi, anche il fedele compagno di sempre Sergio Japino. Non ci sono fiori né orpelli, soltanto la bara di legno grezzo, come desiderava l’artista.
Tantissimi gli omaggi del mondo della tv e dello spettacolo, oltre a quelli della gente comune. Tanti tantissimi i fiori attorno al suo feretro a testimoniare il grande amore dei suoi fan, amici, colleghi e autorità tra cui il ministro della Cultura Dario Franceschini.
Michele Cucuzza
“Ho avuto la fortuna di lavorare con Raffaella nel ’99 a ‘Segreti e bugie’: era travolgente ma anche semplice, sapeva fare tutto ma è rimasta sempre se stessa” dice Michele Cucuzza. “È un esempio da seguire. Era meticolosa, guardava addirittura il mio copione, mi ha insegnato a essere professionale”.
Carmen Russo
“Raffaella era speciale, unica, dal talento indiscusso e dalla sensibilità incredibile” dice una commossa Carmen Russo. “C’era sempre, era un’amica. A Enzo (Paolo Turchi, ndr.) che l’ha conosciuta prima, di me disse: ‘finalmente hai trovato una ragazza che ti ha messo la testa a posto’…”.
Convertini
“Raffaella era la più grande di tutte ma anche semplice. La parola più giusta per descriverla è furore: ci ha dato la gioia di vivere” ricorda Beppe Convertini in Campidoglio per partecipare alla cerimonia funebre.
Chi era la diva pop della tv italiana
Nata a Bologna il 18 giugno 1943 come Raffaella Maria Roberta Pelloni, la ballerina e cantante, dopo il debutto in televisione in “Tempo di danza” (1961), al fianco di Lelio Luttazzi, e nella commedia musicale “Scaramouche” (1965), nel 1970 approdò a Canzonissima, divenendo nota al grande pubblico. Fu così che la Carrà divenne la prima showgirl del piccolo schermo in bianco e nero.
Notevole successo ottenne nel 1984 con “Pronto, Raffaella”, che raggiunse ascolti straordinari per la fascia meridiana. Conduttrice di “Domenica in” (1986) sempre per la Rai, nel 1987 passò per un breve periodo a Canale 5, per poi tornare nel 1991 a Raiuno con la trasmissione “Fantastico 12”. Dopo una parentesi di quattro anni a Madrid, dove portò il programma “Hola Raffaella” per la televisione spagnola, è rientrata in Italia nel 1995 riproponendosi con successo in “Carramba! Che sorpresa” (1995-97 e 2002), trasmissione ispirata al varietà britannico “Surprise, surprise”.
Ha quindi continuato a raccogliere consensi presentando “Carramba! Che fortuna” (1998-2000 e 2008) e “Segreti e … bugie” (1999), sempre su Raiuno. Nel 2001 ha condotto il Festival di Sanremo, nel 2004 il programma “Sogni”, mentre dedicato alle adozioni a distanza è stato “Amore” del 2006. Nel 2007 è uscito “Raffica Carrà”, raccolta videomusicale delle numerose sigle televisive che ha interpretato. Nel 2013 è tornata sul piccolo schermo su Raidue come coach del talent show “The Voice of Italy” ed è uscito il suo ultimo album “Replay”. Nel 2015 ha condotto su Raiuno il talent show “Forte forte forte” e ha interrotto la sua partecipazione a “The Voice of Italy”, ripresa l’anno successivo. Del 2019 è il suo ultimo programma “A raccontare comincia tu” su Raitre.
Raffaella Carrà è stata una grande innovatrice della storia del piccolo schermo. Nei varietà televisivi, ad esempio, fin dagli esordì, ha inserito per prima sequenze di canto e danza ispirate ai musical di Broadway. Ha reso le sigle dei programmi tv, partendo da ‘Ma che musica maestro’ di ‘Canzonissima’, dei grandi successi con milioni di dischi venduti.
Ha provocato scandalo con il primo ombelico mostrato sulla tv di Stato e con il ‘Tuca Tuca’. E’ stata la prima ad indossare un abbigliamento che oggi è classificato come “proto-glam”. Il suo caschetto biondo ha cambiato il look di milioni di donne. Con il brano ‘Luca’ per la prima volta ha parlato di omosessualità in modo diretto e leggero, e non sorprende, quindi, se la Carrà sia diventata un’icona gay internazionale.
Ha insegnato alle donne che avere il libero arbitrio in camera da letto non era scandaloso, con canzoni come ‘A far l’amore comincia tu’. Ha lanciato inni alla sessualità con brani come ‘Tanti Auguri’ (“ma girando questa terra io mi sono convinta che non c’è odio, non c’è guerra quando a letto l’amore c’è… Com’è bello far l’amore da Trieste in giù, l’importante è farlo sempre con chi hai voglia tu”).
Heather Parisi
”E’ contro la mia natura ‘to mourn’ pubblicamente … Non l’ho mai fatto, neppure quando sono mancati gli affetti di famiglia. Credo faccia parte della mentalità di noi americani, che siamo molto diversi in questo dal carattere Latino” scrive Heather Parisi su Instagram rispondendo, senza fare nomi, ai tanti follower che l’hanno criticata per non aver ricordato Raffaella Carrà. L’ex showgirl, nel giorno dei funerali della Carrà, posta un video che la ritrae malinconica mentre si affaccia da un traghetto ad Hong Kong dove vive col marito e i figli. ”In questa occasione – prosegue la Parisi – l’ho fatto per una ragione in più, un patto e una promessa: quella di mantenere ‘nostro’ ciò che è stato ‘nostro’. E se la gente non capisce?… ce ne faremo una ragione. In silenzio spesso si dice di più che con mille parole”. (Adnkronos)