“Recovery Fund urgente”, sì Ue a linea Conte ma restano division

Al vertice Ue in videoconferenza sulle misure anticrisi per il coronavirus, su iniziativa del premier Giuseppe Conte, è stato acquisito il concetto che il “Recovery fund è necessario ed urgente”. E’ quanto apprende l’Adnkronos da fonti diplomatiche.

“Grandi progressi, impensabili fino a poche settimane fa, all’esito del Consiglio Europeo appena terminato”, ha scritto il presidente del Consiglio su Facebook. “Un lungo percorso, avviato con la nostra iniziativa e con la lettera dei 9 Paesi Membri, oggi segna una tappa importante: i 27 Paesi riconoscono la necessità di introdurre uno strumento innovativo, da varare urgentemente, per proteggere le nostre economie e assicurare una ripresa europea che non lasci indietro nessuno, preservando, per questa via, il mercato unico. La Commissione lavorerà in questi giorni per presentare già il prossimo 6 maggio un Recovery Fund che dovrà essere di ampiezza adeguata e dovrà consentire soprattutto ai Paesi più colpiti di proteggere il proprio tessuto socio-economico”, ha aggiunto Conte.

Tra i leader Ue non c’è accordo su come dovrebbe “essere finanziato il Recovery fund”, se “con sussidi o prestiti”, ha ammesso la cancelliera tedesca Angela Merkel in una conferenza stampa a Berlino al termine del vertice.

“Dovremmo dare un mandato chiaro alla Commissione, perché prepari il più presto possibile una proposta concreta per il Recovery Fund, fornendo un ponte per anticipare le risorse quest’anno”, ha detto il presidente del Consiglio durante la videoconferenza con gli altri leader Ue, a quanto si apprende.

“L’ammontare del Recovery Fund dovrebbe essere di 1,5 trilioni di euro e dovrebbe fare trasferimenti agli Stati membri. Sono essenziali per preservare il mercato unico, la parità di condizioni e per assicurare una risposta simmetrica ad uno choc simmetrico”, ha detto ancora Conte sottolineando che “l’emergenza sanitaria è diventata molto presto un’emergenza economica e sociale. Ma ora stiamo affrontando anche un’emergenza politica”.

“Dovremmo evocare il concetto di solidarietà non solo nel senso di altruismo, ma anche nel senso meno romantico della comunanza d’interessi: stiamo lavorando per preservare il mercato unico. In questa prospettiva, non c’è alcuna differenza tra Nord e Sud Europa”, ha aggiunto il premier. (Adnkronos)

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