Regione Sicilia per la promozione. Musumeci incontra i fondatori di “Io compro siciliano”
Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha incontrato, a Palazzo Orleans, Giuseppe Giorgianni, Francesco Caravello e Davide Morici, i tre ideatori del progetto “Io compro siciliano”. L’iniziativa, nata in piena pandemia, vuole dar voce a centinaia di aziende dell’agroalimentare e dell’artigianato di qualità, ma anche alle numerose strutture ricettive e turistiche della regione, a chef, imprenditori e giornalisti specializzati. Tutto ruota intorno a un gruppo Facebook aperto nel mese di aprile che in due mesi di attività ha raggiunto oltre 240 mila membri, crescendo alla media di di 10 mila iscritti al giorno. Un grande marketplace dedicato al made in Sicily con le principali categorie merceologiche: all’enogastronomia all’artigianato, all’abbigliamento
«Un successo – sottolinea il governatore Musumeci – certamente andato al di là di ogni più rosea aspettativa. Un progetto che premia l’ottimismo consapevole di imprenditori che, anche se in un momento storico molto delicato, hanno voluto investire per rafforzare le economie locali. “Io compro siciliano” è anche una risposta a quello che sostengo da tempo, ovvero che tra i nemici storici dell’Isola, oltre alla mafia, bisogna combattere la rassegnazione. Sono veramente contento di questa meritevole iniziativa e per questo motivo la Regione sarà al loro fianco con un patrocinio gratuito».
«“Io compro siciliano” – sostengono all’unisono i tre fondatori, con esperienze pregresse nei settori dell’informatica, del turismo, dell’accoglienza, dello spettacolo e dell’enogastronomia – vuole esprimere un concetto e intende diventare un vero e proprio stile di vita per rappresentare qualità, identità e provenienza. Vogliamo essere punti di riferimento della cultura e dell’eccellenza del made in Sicily nel mondo. Un’azienda innovativa che propone i migliori prodotti e le meraviglie della nostra fantastica Isola per promuovere la sue eccellenze e i siciliani che lavorano e portano in alto il nome della Sicilia».