Rometta, i contenuti del convegno su ”Le discariche della morte e l’interesse mafioso”
Interessante convegno a Rometta sul tema:”Le discariche della morte e l’interesse mafioso”. Sono intervenuti il Dott. Sebastiano Neri, presidente della seconda sezione civile della Corte d’Appello di Messina, l’onorevole Francesco De Domenico, componente della Commissione d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia, e il sindaco Nicola Merlino. Nell’introduzione il primo cittadino Merlino ha evidenziato tutte le iniziative ambientali di Rometta (efficienza della raccolta differenziata, iniziativa “un albero per ogni nato”, pulizia costante del litorale, attività di formazione culturale delle giovani generazioni che hanno contribuito al buon funzionamento della differenziata ecc).
Merlino ha posto l’attenzione sulla necessità “di amministrare bene il fenomeno dei rifiuti al fine di evitare spazi a connivenze e malaffare”. Per questo motivo ha criticato aspramente chi ancora oggi affida il servizio di raccolta “con procedure di affidamento diretto o con ordinanze contingibili ed urgenti mantenendo sempre in essere uno stato emergenziale – ha detto Merlino – “. Nel contempo ha richiesto maggiore presenza del governo regionale che “soprattutto nel gli ultimi periodi, avallando silenziosamente lo stato emergenziale, ha consentito, suggerito e sussurrato agli operatori del settore ed agli enti di conferire indistintamente in discarica umido ed indifferenziato – ha precisato il sindaco romettese – Così si rischia che i cittadini che differenziano idoneamente si sentano giustamente presi in giro dalle istituzioni”.
Il presidente Neri ha ampiamente discusso del fenomeno mafioso nell’ambito del funzionamento delle discariche apportando anche la sua personale esperienza del settore giudiziario nonché della discarica di Lentini. La sua posizione era apertamente a favore degli inceneritori al fine di evitare ecomostri come, per l’appunto, la discarica di Lentini, che ad oggi ben può essere considerata la più grande d’Europa.
Più cauta la posizione di De Domenico il quale pur condividendo la necessità di una buona amministrazione locale e regionale che sia lontana dai fenomeni mafiosi ha considerato la possibilità di realizzare degli inceneritori dovendo considerare comunque che alcuni territori (per esempio la valle del Mela) non sarebbero in grado di sopportare nuovi impianti.