Rometta, la riflessione del sindaco Nicola Merlino:”Chiediamoci perché la metà degli aventi diritto non va a votare”

Si pone un importante interrogativo e lo offre come riflessione il sindaco di Rometta Nicola Merlino, che analizza il momento politico alla luce delle ultime esperienze elettorali. Ecco il testo integrale: “In un contesto quale quello che viviamo in cui la metà dei cittadini non ritiene che vi siano le condizioni per andare a votare e la metà almeno di quelli che ancora esercitano il più importante diritto politico che abbiamo (votare), fa sempre più scelte di “pancia” e populistiche andando contro i partiti tradizionali, non ci si può non interrogare del perché di tale assoluta, e per molti aspetti legittima, disaffezione.

Con scienza e coscienza, e se volete anche con malafede e spregiudicatezza, coloro che hanno gestito e gestiscono il potere, anche legislativo, in maniera sempre più radicale, hanno di “fatto” espropriato gli elettori, il popolo, del diritto fondamentale di ogni democrazia parlamentare: scegliere i propri rappresentanti!
E con la manipolazione del sistema effettuano di fatto le scelte che hanno rubato e rubano agli elettori verso lidi sempre più distanti dagli interessi generali e dagli interessi dei cittadini, molti dei quali costretti a vivere ai limiti della sopravvivenza. Con una distanza fra la tantissima povertà e la ricchezza di pochi sempre più insopportabilmente elevata.E ciò i cittadini ormai da tempo lo hanno percepito e lo percepiscono con assoluta chiarezza.

L’indegno risultato è stato realizzato, in modo particolare, attraverso due strumenti, in perfetta sinergia tra di loro: a) la mancanza di una legge che garantisca la democrazia interna nei partiti, indispensabile strumento di raccordo fra i cittadini e le istituzioni democratiche, voluti dalla costituzione (art. 49); b) una legge elettorale che garantisca veramente ai cittadini la possibilità di scelta dei propri rappresentanti, che spazzi via le vergogne attuali (rosatellum) e finalizzate esclusivamente ad espropriare i cittadini della scelta, che viene fatta a monte da coloro che gestiscono i partiti, ormai veri e propri strumenti padronali.

Ancor prima del merito delle leggi che si occupino veramente dei gravissimi problemi della gente, proprio per occuparsi di essi, bisogna imporre la riforma dei partiti e la realizzazione di una vera legge elettorale.
Senza di cui continueremo ancora, fino a quando la gente non si stanca completamente, a dei balletti fra le varie…forze politiche, tra di loro assolutamente compiacenti.

È questo il ruolo ed il compito della politica e dei nostri giovani. Non vi è più tempo. Tutto il resto viene dopo. Pubblico una riflessione molto ben fatta sui partiti e mi riprometto, presto, di pubblicarne un’altra sulla legge elettorale”.

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