Santa Teresa di Riva, legalità e memoria con l’Associazione Ulisse e gli alunni dell’Istituto Comprensivo
Rocco Chinnici, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Peppino Impastato, Graziella Campagna. Il loro ricordo è diventato lezione per gli studenti dell’Istituto Comprensivo di Santa Teresa di Riva (Messina) durante l’incontro promosso dall’Associazione Ulisse, all’interno del Progetto ‘Giovani Cittadini Europei’, realizzato con il contributo del Dipartimento della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Gli alunni delle prime classi sezione B, C, M e F e della classe seconda sezione A della Scuola secondaria di I grado ‘Lionello Petri’ hanno trascorso così la Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia, ascoltando il racconto e gli approfondimenti degli ospiti intervenuti.
A confrontarsi con i ragazzi sono stati gli avvocati Letterio Interdonato e Donatello Puliatti, entrambi forti di un’esperienza più che ventennale in campo giudirico e, da ultimo, anche nella pubblica amministrazione.
Dopo i saluti della Dirigente Scolastica, la professoressa Enza Interdonato e del presidente di Associazione Ulisse Carmelo Cutrufello, la parola è passata al vicepreside, professore Antonino Palella, il quale, durante il suo intervento, ha ricordato le storie di Graziella Campagna, Peppino Impastato e dei giudici Falcone e Borsellino, ripercorrendo le dolorose vicende che li hanno riguardati e le conseguenze per le loro famiglie.
A seguire, l’intervento dell’avvocato Donantello Puliatti, il quale si è soffermato sul tema dello sviluppo e del proliferare della mentalità mafiosa e dell’importanza del rispetto delle regole, della diffusione del fenomeno e delle condizioni che lo favoriscono. L’avvocato Letterio Interdonato ha ricordato il ruolo fondamentale delle Forze dell’ordine e della magistratura, a partire dalle figure di Rocco Chinnici, del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e dei giudici Falcone e Borsellino. Inoltre, ha ribadito l’importanza della scuola come elemento di contrasto fondamentale alla diffusione non solo della mafia, ma dell’ancora più insinuante pensiero o atteggiamento mafioso, sottintendo la pericolosità dei social network e delle fiction nella promozione di modelli devianti. Appassionata la partecipazione degli studenti coordinati dai docenti Agata Basile, Lucia Casablanca, Giovanni Presto, Rita Spina e Antonino Palella. I ragazzi e le ragazze della Petri hanno posto decine di domande.
“Abbiamo rimarcato più volte che il rispetto delle regole” – ha dichiarato il presidente di Associazione Ulisse Carmelo Cutrufello – ciò contribuisce a creare un sistema basato sulla fiducia, la fiducia a sua volta crea le condizioni per lo sviluppo economico che garantisce indipendenza e autonomia rispetto ai ricatti che provengono da chi ha una mentalità mafiosa oltre che dai mafiosi stessi, una mentalità che, negli ultimi cinquant’anni, ha privato la Sicilia delle migliori occasioni di sviluppo economico e della realizzazione di interventi nel settore dell’educazione nelle zone più a rischio, che avrebbero contribuito a riscattare territori molto vasti della nostra regione”.
I lavori sono stati chiusi dalla dirigente scolastica Enza Interdonato che ha ribadito l’importanza della Scuola come baluardo contro il degradarsi della società e come strumento di crescita ed elevazione delle nuove generazioni.