Sant’Agata di Militello, arresti domiciliari nei confronti del titolare di una palestra per il reato di violenza sessuale
Nelle prime ore della mattina odierna, agenti della Polizia di Stato di S. Agata di Militello hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Patti, dott. Eugenio ALIQUO’, su richiesta della Procura della Repubblica di Patti, nei confronti di un soggetto 65enne, titolare di una palestra sita in S. Agata di Militello, ritenuto gravemente indiziato del delitto di violenza sessuale aggravata (art. 609 bis c.p.) commesso nei confronti di una giovane donna ventunenne, residente nel medesimo comune e frequentatrice della palestra; al medesimo soggetto è stato contestato anche il reato di esercizio abusivo della professione di massaggiatore fisioterapista (art. 348 c.p.). La giovane donna, nel mese di novembre, aveva presentato denuncia – querela presso il Commissariato di P.S. di S. Agata di Militello, sostenendo di aver subito pesanti atti sessuali dal gestore di quella palestra, che, fra l’altro, si professava massaggiatore – fisioterapista.
La donna riferiva di aver accusato un dolore al braccio sinistro a seguito di un allenamento in palestra e di aver comunicato tale situazione all’odierno indagato. Costui, informandola di aver riportato con tutta probabilità una contrattura, le proponeva di effettuare dei massaggi nella zona cervicale, alla spalla ed ai glutei, da eseguirsi nella apposita sala massaggi della palestra.
Una volta rimasti soli nella sala massaggi, l’indagato, dopo aver chiuso la porta a chiave, aver fatto spogliare la ragazza ed averla fatta distendere sul lettino, invece di eseguire dei normali massaggi decontratturanti nella zone specificatamente indicate come doloranti dalla donna, effettuava ripetuti ed insistenti palpeggiamenti nelle sue parti intime, approfittando della comprensibile sorpresa della giovane e della sua della inesperienza, in ogni caso senza fornire alcuna spiegazione e senza acquisire in alcun modo il suo consenso.
La giovane, come già detto rimasta esterrefatta dalla anomala condotta dell’indagato, non era stata in grado di reagire immediatamente e solo dopo qualche giorno, anche confortata dai parenti, aveva deciso di incontrare nuovamente costui, anche al fine di chiedergli spiegazioni sul comportamento tenuto; nell’occasione la ragazza aveva usato l’accortezza di registrarne le dichiarazioni, ovviamente a sua insaputa.
Dall’ascolto della registrazione, acquisita al procedimento, emergeva come il massaggio fosse stato realmente praticato con modalità del tutto anomale, in zone completamente diverse da quelle effettivamente indicate come doloranti dalla ragazza; l’indagato, fra l’altro, ammetteva espressamente di aver “sbagliato” nel non averla avvisata preventivamente sul particolare tipo di massaggi effettuati, di “essersi dimenticato” di trattare la zona (braccio sinistro e spalla) che gli era stata specificatamente segnalata come dolorante e di “essere stato poco professionale”.
All’esito delle attività investigative espletate dal Commissariato di Sant’Agata di Militello, consistite in assunzioni a s.i.t. della persona offesa e di numerosi altri testimoni, il Gip, come già detto, ha emesso ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico a carico dell’indagato.
Allo stesso è stato altresì contestato il reato di esercizio abusivo della professione, per aver svolto senza averne i requisiti, l’attività di massaggiatore – fisioterapista, richiedendo per la prestazione svolta nel caso specifico un compenso pari a 20 euro.
Si precisa, in ogni caso, che il procedimento pende tuttora in fase di indagini preliminari, e che, in ossequio del principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva di condanna, sarà svolto ogni ulteriore accertamento che dovesse rendersi necessario, anche nell’interesse dell’indagato.
Il presente comunicato stampa è stato reso anche allo scopo di agevolare l’emersione di situazioni similari – gravi fattispecie di reato – stimolando la collaborazione dei cittadini e/o di specifiche componenti della società civile nell’attività di denuncia e/o di collaborazione alle indagini.