Seggiovia sul mare

(Adnkronos) – Forlì, 3 maggio 2023. Siamo sulla spiaggia di Lido di Spina all’inizio degli anni ’70. C’è una seggiovia a due posti che arriva direttamente sulla sabbia, è lunga più di 1 chilometro e collega il mare ad un campeggio. Sono tempi da pionieri. La storia che lega la famiglia Giondi al turismo all’aria aperta inizia lì.
 
20 villaggi, 3 milioni di presenze
 È Giancarlo Giondi il primo della famiglia che investe nel turismo, dopo una lunga tradizione di successo nell’immobiliare. Sarà poi Riccardo Giondi, il figlio, a dare il via al processo che ha permesso a Club del Sole di diventare la più grande catena italiana di villaggi all’aria aperta, con 20 villaggi e 3 milioni di presenze nel 2022. “Siamo sempre stati un’impresa famigliare”, sottolinea Riccardo, oggi presidente, “pronti ad impegnarci in prima linea ma ugualmente aperti ad accogliere dall’esterno manager che ci aiutino ad implementare la nostra visione.” Ora c’è la terza generazione della famiglia alla guida: Francesco Giondi, figlio di Riccardo, è amministratore delegato; Raffaele, il fratello, è direttore dell’area Real Estate. Gli inizi 
Negli anni ‘90 Riccardo Giondi avvia il processo di crescita dell’azienda: quella all’aria aperta rappresenta già per molte famiglie la vacanza ideale. Nei primi anni 2000 arrivano 4 nuovi villaggi tra Romagna e Toscana, e da lì alla fine della decade comincia il processo di integrazione verticale che caratterizza Club del Sole: l’azienda comincia a gestire anche i servizi interni, come ristoranti, bar,stabilimenti balneari. 
Il 2015 segna un momento di svolta. Viene rilevato un resort sul Lago di Garda, a Desenzano, Francesco Giondidiventa amministratore delegato e apre il capitale di Club del Sole ad un fondo specializzato in operazioni di sviluppo.  La visione è chiara: ampliamento perimetro di prodotto, implementazione della struttura manageriale, ampliamento gamma e servizi per gli ospiti. Di lì a breve avviene il completamento dell’offerta turistica sulla Riviera Adriatica attraverso l’acquisizione di villaggi in Friuli Venezia Giulia, Veneto e poi ancora Romagna.  
Nel 2018 i villaggi sono ormai 15 e i tempi sono maturi per una nuova svolta: il fondo di investimento NB Aurora entra nel capitale di Club del Sole rilevando una partecipazione del 40% circa. 2020 Il 2019 e il 2020 sono stati anni di ulteriori acquisizioni ma i primi mesi del 2020 sono stati soprattutto un banco di prova duro per tante aziende. Il dilagare del Covid 19 rende il futuro drammaticamente incerto.  “Avevamo ipotizzato ogni possibile cigno nero, ma nessuno aveva immaginato una pandemia globale” dichiara Francesco Giondi. “Noi abbiamo restituito immediatamente le caparre ai clienti ed abbiamo garantito posti di lavoro e stipendi. Crediamo che in quel momento abbiamo posto le basi per una rinnovata e ancora più rapida crescita.  Abbiamo investito molto in tecnologia per ridurre i tempi di reazione nei confronti del mercato. Siamo riusciti a far conoscere di più il turismo all’aria aperta e abbiamo attirato nuovi clienti.Aggiungo che il processo di managerializzazione non si è mai interrotto, anzi. Avevamo nel mirino da tempo un manager di lungo corso del turismo organizzato e nel gennaio 2021 siamo riusciti a portare in squadra Angelo E. Cartelli come direttore generale.” Il presente La fine della pandemia ha portato con sè un nuovo modo di essere “turista”. Il turista contemporaneo è un turista molto più consapevole e desideroso di godersi più momenti di “stacco”. Un turista che non è sempre alla ricerca della vacanza della vita ma vorrebbe una vita con molte più vacanze. Continua Francesco Giondi: “Ad un certo punto ci siamo accorti che i nostri clienti non sceglievano Club del Sole alla ricerca di un camping. Pochi ormai chiedevano di prenotare una piazzola ma tantissimi ci sceglievano per il binomio comfort e natura: da qui abbiamo intuito che la vacanza all’aria aperta era diventata uno stile di vita. Sono nate da qui le nuove direttrici strategiche.La prima è stata quella di migliorare costantemente il livello di accoglienza dei nostri villaggi. Dalla fine dell’estate alla fine della primavera rinnoviamo l’offerta abitativa scegliendo le lodge più moderne e sostenibili, realizziamo o rinnoviamo parchi acquatici, stabilimenti balneari, aree verdi, aree fitness, spazi ristorativi. Solo nel 2022 abbiamo inaugurato 3 strutture a Punta Marina, Riccione e Rimini. La seconda direttrice è stata quella dell’identità di marca. Abbiamo completamente rinnovato il posizionamento strategico e siamo passati da una promessa di prodotto come “Family Camping Village” ad una promessa che garantisce ai nostri ospiti che la vita nei villaggi Club del Sole è semplicemente ‘la vita, come dovrebbe essere sempre’: con il sole splendente, il mare a due passi, i piedi sulla sabbia e sotto un cielo azzurro.  Ad un payoff come ‘La vita, come dovrebbe essere sempre’ abbiamo aggiunto ad inizio 2023 una ulteriore promessa: Club del Sole – Full Life Holidays. Nasce dal pensiero che ognuno di noi viva una quotidianità troppo piena di stress e ansie. Vogliamo accompagnare i nostri ospiti a riscoprire cosa sia una vacanza “Full Life”, ovvero piena di tutte le cose che nella vita contano di più. Ultima, la direttrice tecnologica. All’inizio dell’estate 2023 inaugureremo la nostra nuova infrastruttura digitale: una piattaforma di comunicazione e prenotazione completamente rinnovata lato UX e lato UE, che verrà affiancata nell’estate 2024 da un’app che permetterà ai lovers di Club del Sole di dialogare con noi 12 mesi all’anno.” 
Il futuro
 Il 2022 si è chiuso con numeri importanti: 20 villaggi in 7 regioni, 1.700.000 metri quadri di superficie, 20 spiagge private, 18 parchi acquatici, oltre 8.500 soluzioni abitative, per oltre 80 milioni di euro di fatturato e oltre 3.000.000 di presenze (di cui il 40% di turisti stranieri). “Vogliamo continuare a crescere” sostiene Francesco Giondi “e trasmettere a tutti i collaboratori, che in stagione superano i 1.500, che vogliamo continuare a migliorare. Intanto ci guardiamo intorno per vedere se c’è l’occasione di fare nuove acquisizioni: da qui a 5 anni ci piace immaginare di avere una decina di altri villaggi italiani, su territori e segmenti che ancora non presidiamo, come la montagna. Su un orizzonte più lungo sarebbe bello cominciare a progettare un futuro anche a livello internazionale… Di certo ci teniamo a raggiungere una crescita che non sia solo quantitativa. Vogliamo che gli indici di gradimento dei nostri ospiti siano sempre più alti e avere collaboratori sempre più orgogliosi di lavorare per un’azienda che ha come missione la felicità altrui. Vogliamo diventare un lovebrand, perchè il nostro è il mestiere più bello del mondo, al servizio del Paese più bello del mondo.” 

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