Sicilia, raccolta differenziata al 38,5%. Ecco i nuovi dati dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva. Di 386 euro la spesa media familiare, 232 in Veneto
I nuovi dati dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva parlano chiaro: 386 euro, questa la cifra spesa nel 2021 da una famiglia siciliana per la tassa rifiuti (312€ la media nazionale), con una diminuzione dello 0,7% rispetto al 2020. La regione con la spesa media più bassa è il Veneto ( €232), dove si registra anche una
diminuzione del 4% circa rispetto all’anno precedente. Al contrario, la regione con la spesa più elevata resta la Campania (€416, -0,6% rispetto al 2020).
A livello territoriale si registrano aumenti in dodici regioni: incremento a due cifre in Liguria (+10,3%), segue la Basilicata con +8,1%, il Molise con +6,1% e la Calabria con +5,9%; tariffe in diminuzione in sei: in Sardegna si registra un -5% e in Veneto un -3,8%. Catania è il capoluogo di provincia più costoso (504€ stabile sul 2020), Potenza il più economico (131€, ma in aumento rispetto al 2020, 121€). Rispetto ai 112 capoluoghi di provincia esaminati, sono state riscontrate variazioni in aumento (rispetto al 2020) in ben 53 capoluoghi, situazioni di stabilità in 37 e variazioni in diminuzione in 22. A Vibo Valentia l’incremento più elevato (+44,9%), a Rovigo la diminuzione più consistente (-23%). Notevoli spesso le differenze tariffarie anche fra i singoli capoluoghi di provincia della stessa regione: in Sicilia, si va dai 309€ di Palermo ai 504€ di Catania. Quanto a raccolta differenziata, la Sicilia si colloca ben più in basso della media nazionale: nel 2019, siamo al 38,5% di rifiuti differenziati in regione rispetto al 61,3% del resto del Paese. È questo il quadro che emerge dalla annuale rilevazione dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva , disponibile online sul sito www.cittadinanzattiva.it. L’indagine sui costi sostenuti dai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti in tutti i capoluoghi di provincia prende come riferimento nel 2021 una famiglia tipo composta da 3 persone ed una casa di proprietà di 100 metri quadri. L’indagine è realizzata nell’ambito delle “Iniziative a vantaggio dei consumatori”, finanziate dal Ministero dello sviluppo economico, Legge 388/2000 – ANNO 2020. “Purtroppo la Sicilia resta indietro per quanto riguarda la raccolta differenziata, soprattutto nelle grosse città ( Catania, Palermo, Messina) – afferma il segretario regionale Sicilia Concetto Trifilò – Si evidenzia anche che sono state messe in opera scarse iniziative per favorire il riuso e limitare i rifiuti. Per quanto riguarda la media nazionale di raccolta differenziata, la Sicilia con appena il 38,5% è fra le ultime regioni d’Italia a fronte di una media nazionale di raccolta differenziata che ha raggiunto il 61,3%”.