Sicurezza sul lavoro: Cgil e Uil Messina hanno protestato dinanzi alla Prefettura
“Gli infortuni mortali e gravi sono oggi in preoccupante crescita. I dati devono indurre un ripensamento radicale delle azioni messe in campo sia dalle istituzioni, sia dalle parti datoriali e sindacali, ciascuno per la propria parte. Noi ci siamo. Altri, no!”. Cgil e Uil Messina hanno protestato dinanzi alla Prefettura per chiedere salute e sicurezza nei cantieri, nei capannoni, nei campi e in ogni luogo di lavoro. Uno specifico documento è stato consegnato al capo di Gabinetto della Prefettura dott.ssa Michela Fabio dai segretari generali di Cgil e Uil Messina Pietro Patti e Ivan Tripodi.
Nel testo si denuncia, tra l’altro, che “il recente invio di pochissimi ispettori in provincia di Messina, fra l’altro a tempo determinato, per un periodo che va da 2 a 6 mesi, non è risolutivo della mancanza cronica di ispettori del lavoro”. E ancora: “Considerato che lo stesso Assessorato regionale al Lavoro aveva individuato in 256 il numero utile a colmare il gap relativo al fabbisogno necessario per l’intera regione, riteniamo che il problema non sia stato risolto. Anche gli organici ispettivi degli Spresal (Servizio prevenzione e sicurezza del Lavoro, ndr), peraltro, risultano essere esigui. Eppure, svolgono un’importante azione di controllo e verifica sull’applicazione di tutte le misure antinfortunistiche”.
Cgil e Uil Messina ribadiscono, quindi, l’allarme per lo choc termico “durante lo svolgimento delle attività lavorative in luoghi ove non sia possibile mitigare i rischi connessi alla esposizione al caldo estremo”. “Le elevate temperature, come è noto, possono causare malori o ridurre la capacità di attenzione del lavoratore, aumentando il rischio di infortuni. Ancora una volta rivendichiamo l’immediata emanazione di un’ordinanza regionale per la sospensione di tutte le attività dalle 12 alle 16 in caso di allerta-ondate di calore l’attivazione di tavoli permanenti territoriali per il monitoraggio e verifica statistica dell’applicazione normativa delle disposizioni con particolare riferimento alla Cassa integrazione guadagni, il potenziamento delle verifiche sull’attuazione della sorveglianza sanitaria”.
Patti e Tripodi hanno evidenziato “che ogni azione di prevenzione, formazione e informazione, nonché di presidio e vigilanza, non rappresenta un costo ma un investimento”. Infine, Cgil e Uil definiscono “fondamentale rafforzare e strutturare un coordinamento permanente, che almeno con cadenza bimestrale si riunisca, in seno all’Osservatorio regionale in materia di Salute e Sicurezza sul lavoro, con la programmazione di azioni in stretto raccordo con tutti gli organismi territoriali per approfondire e monitorare le tantissime criticità presenti nel nostro territorio provinciale”.