Sul “Corriere della Sera” un servizio su Milazzo e sull’Area marina
La città di Milazzo balza agli onori della cronaca grazie all’Area marina protetta. Il “Corriere della Sera” ha infatti dedicato un ampio servizio collegandolo alle tesi di laurea presentate dai neo Designer dell’Ied (Istituto europeo del design) di Milano.
Infatti grazie ad una sinergia con Marevivo e l’Amp sono state presentate dagli studenti in Commissione tesi, sette proposte legate proprio al mare. Tra questi, assai curioso quello dei sensori che “catturano” i suoni del mare e le voci delle creature che vivono nelle acque di Capo Milazzo e li portano in superficie. Dove poi speciali installazioni, a forma di oblò, sistemate in punti panoramici del promontorio, permetteranno a chi passeggia di fermarsi ad ascoltarli.
Un’idea suggestiva che il sindaco Midili – che ha assistito a Milano alla presentazione dei vari elaborati – possa essere attuata. «Stiamo già lavorando al piano economico per trasformare in realtà il primo dei progetti, magari per la prossima estate: l’idea sarebbe installare i punti di ascolto delle voci del mare sui sentieri naturalistici della Fondazione Lucifero. È stato emozionante stare in mezzo a chi immagina le cose belle del futuro e vederci proporre idee che noi, residenti qui, non avremmo mai neppure immaginato. Spero che la collaborazione con lo Ied continui».
Questa ampia progettualità presentata nel corso di Interior design è stato motivo anche di promozione non solo dell’Area marina ma della città di Milazzo. «Tutti i progetti presentati sono stati ripresi dai principali organi di stampa nazionali – aggiunge il presidente dell’Amp, Giovanni Mangano – e l’attenzione dimostrata da diversi organi di stampa tra i quali il “Corriere” conferma del ruolo che il nostro ente assume nel promuovere la culturale ed il rispetto del mare. Oltre a quello dei sensori vi sono altre proposte davvero interessanti come gli “acquari ripopolanti” (Sea gardens) che immaginano la collocazione di alcuni acquari all’interno delle scuole affinché gli alunni se ne prendano cura». La collaborazione di Marevivo con lo IED e il Consorzio – conclude Carmen Di Penta – rappresenta un esempio tangibile dell’importanza di coinvolgere i giovani sulla necessità di avere il mare protetto».