Sviluppo rurale, riapre la riserva di Monte Cofano. Scilla: «Dopo sei anni restituita al territorio e ai visitatori»

Riapre oggi la riserva di Monte Cofano, in località Macari nel Trapanese, chiusa da 6 anni. Tornano a essere fruibili per escursionisti e visitatori i sentieri vista mare del sito naturalistico al termine dei lavori progettati dal Comune di Custonaci, in collaborazione con il dipartimento regionale Sviluppo rurale e territoriale, ente gestore della riserva naturale, e finanziati dall’ufficio del Commissario contro il dissesto idrogeologico. 

Presenti stamane, oltre a Giacomo Scala dell’ufficio del Commissario di governo contro il dissesto idrogeologico e al dirigente generale del dipartimento Sviluppo rurale, Mario Candore, anche i sindaci del territorio, Daniela Toscano di Erice, Roberto Maiorana di Buseto Palizzolo, Giuseppe Scarcella di Paceco, Giuseppe Peraino di San Vito lo Capo, Nicola Rizzo di Castellamare del Golfo e Giuseppe Morfino di Custonaci.

«Abbiamo reso fruibile un pezzo di territorio straordinario, la riserva di Monte Cofano, uno dei luoghi più belli in assoluto della costa, dove si può sviluppare turismo naturalistico, fonte di sviluppo socio-economico per l’intero territorio – dice l’assessore regionale all’Agricoltura, allo Sviluppo Rurale e alla Pesca mediterranea, Toni Scilla –  tutto questo grazie al lavoro sinergico fatto insieme ai sindaci del Comuni limitrofi, a cominciare dal Comune di Custonaci che ha redatto il progetto, insieme all’ufficio del Commissario contro il dissesto idrogeologico e al dipartimento regionale Sviluppo rurale e territoriale. Grazie all’intervento di messa in sicurezza, per un valore di 1,4 milioni di euro – aggiunge il rappresentante del governo Musumeci – è stata assicurata la mitigazione del rischio da dissesto idrogeologico, così da consentire la ripresa della fruizione della riserva dopo l’interdizione avvenuta a seguito del distacco di un grosso masso nel 2017».

Gli interventi di messa in sicurezza, non invasivi e rispettosi della naturalità dei luoghi, sono partiti la scorsa primavera e si sono conclusi con il posizionamento delle reti protettive per impedire il rotolamento dei massi nei vari punti a rischio, consentendo così la messa  in sicurezza del costone; contestualmente i lavori sono stati rispettosi dell’ambiente e, in particolare, delle specie botaniche presenti in questa area. Sono state anche riaperte le due torri saracene che nelle prossime settimane a lavori ultimati diverranno musei, riattivato il biglietto di ingresso con la possibilità di fare un ticket unico per la visita di entrambi i siti naturalistici, le riserve di Monte Cofano e dello Zingaro. 

L’itinerario costiero, rimasto a lungo off limits, tornerà così ad essere battuto dagli amanti del trekking e della natura. Si tratta di uno dei percorsi panoramici più interessanti dal punto di vista naturalistico che gira attorno al promontorio e per il quale si impiegano circa 3 ore di cammino: il sentiero parte da Piano Alastre e consente di arrivare fino alla vetta. Lungo il percorso sono conservate diverse specie caratteristiche della flora mediterranea, fra cui palme nane e di ampelodesma, e ancora esemplari di carrubo, sughera, corbezzolo, mirto e alcune specie particolarmente rare, come l’erica sicula. Nella parte nord-ovest si trovano alberi di olivastro e, ormai naturalizzate, l’agave americana e l’opuntia ficus indica.

Stesso intervento di messa in sicurezza è stato programmato anche nella limitrofa riserva dello Zingaro, grazie al protocollo d’intesa sottoscritto tra il Comune di San Vito Lo Capo e il dipartimento regionale dello Sviluppo rurale e territoriale.

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