Televisione, Eugenio Manghi ha ritirato il “Premio San Giorgio” a Monforte per “La Buonavita” di Geo su Raitre. Ecco tutti i premiati
Eugenio Manghi, il noto regista e documentarista, che ha realizzato il documentario “La Buonavita” per la trasmissione GEO di RAI3 (con il contributo di Annalisa Losacco, Salvatore Siragusa e Roberta Fonti), il 13 agosto 2021, nella stupenda cornice della Piazza IV Novembre di Monforte San Giorgio, ha ricevuto il “Premio San Giorgio 2021” (ventitreesima edizione) organizzato, col patrocinio del Comune di Monforte San Giorgio, dalla Cyber Community “Friends and Sons of Monforte San Giorgio”.
Queste le motivazioni dell’assegnazione del premio: il documentario “La Buonavita” (trasmesso da GEO RAI3 nel maggio di quest’anno), valorizza la Sicilia e le sue antiche tradizioni, contiene immagini indimenticabili di Monforte San Giorgio e illustra in modo molto efficace il significato della Katabba, avvalendosi del contributo sonoro del gruppo di nuova musica etnica siciliana Malanova.
All’evento, trasmesso in streaming a beneficio dei tanti monfortesi lontani che, nel corso della serata, hanno inviato numerose e-mail di saluti, Eugenio Manghi è giunto direttamente dalla sua Varese, assieme ad Annalisa Losacco, regista e documentarista co-produttrice del documentario e, nel ricevere il riconoscimento, si è intrattenuto in piacevole conversazione col Prof. Guglielmo Scoglio,presentatore della serata, che ha rivolto al regista alcune domande.
Eugenio Manghi, che associa alla sua attività documentaristica quella di naturalista, si è inizialmente soffermato su temi che gli stanno molto a cuore: il riscaldamento globale del pianeta, la difesa dell’ambiente e degli animali, suscitando empatia e ampio consenso, per i suoi punti di vista. Successivamente, ha parlato dei motivi che lo hanno spinto a raccontare della Sicilia e di questo piccolo fazzoletto di terra che si estende tra i Nebrodi e i Peloritani e, in particolare, della Katabba e della città di Monforte San Giorgio. Dell’innamoramento per la musica di Malanova (che aveva composto il canto dedicato alla antichissima rievocazione storica cittadina) e, in seguito, della sua venuta in città, a riscoprire la storia, la tradizione e ad ascoltare il racconto, dalla viva voce dei monfortesi, che la Katabba la vivono da sempre. E della gioia che ha provato, visitando i luoghi e conoscendo le persone, che con semplicità a amicizia lo hanno accolto, al punto tale da ispirargli il titolo del documentario: “La Buonavita”; una parola sola, capace da restituire in un lampo lo spirito profondo della Sicilia, e della sua gente buona.
Durante la serata, alla quale, nel rispetto delle normative anti-covid, ha preso parte un pubblico numeroso e partecipe, sono stati conferiti altri premi.
In particolare, a Rebecca Pinizzotto, Marta Previti, Michelle Scibilia e Elisabetta Visalli (Licenza Di Scuola Media Inferiore con “10/10”), a Rosatindara Abate, Giuliana Accordino e Alice Trimarchi (Licenza Di Scuola Media Superiore con “100/100”), a Giulia Amico (Laurea Magistrale in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattatate), a Filippo Basile (Laurea in Quantitative Finance), a Maria Luisa Basile (Laurea in Chimica Industriale), a Marilena Catanese (Laurea in Scienze Motorie), a Francesco Morabito (Laurea in Scienze dell’Informazione Comunicazione Pubblica e Tecniche Giornalistiche), a Federico Nastasi (Laurea in Scienze Gastronomiche), a Annamaria Pinizzotto (Laurea in Ingegneria Biomedica) a Francesco Sciotto (Laurea in Medicina e Chirurgia) a Gioacchino Giuseppe Priscoglio (Diploma in Flauto Dolce e Canto).
Questi i Premi Speciali: a Gioele Scibilia per meriti sportivi – campione regionale mini enduro, a Francesco Cannistrà per meriti canori su canti popolari, a Giovanni Mazzù per la riscoperta delle tradizioni popolari, a Padre Santino Cannistrà per il XXV anniversario di sacerdozio, a Salvatore Siragusa per le riprese televisive per la valorizzazione del territorio, a Malanova per la musica, cultura e tradizione tutta “Made in Sicily”.
Eugenio Manghi, a cui potremmo conferire la “sicilianità onoraria” per la sua preziosa opera di divulgazione della vera anima dell’Isola, vogliamo sperare torni presto nella nostra terra, a raccontare ancora della bellezza dei luoghi e della sua gente, indagando i cuori e restituendo l’immagine di un popolo fiero, virtuoso e generoso. A noi siciliani resta il compito di procedere sulla buona strada, e i tanti giovani premiati a questo evento, per i loro impegni nello studio, nelle arti e nella cultura, sono davvero una prova, confortante, di quanto il sentiero sia oramai tracciato. (Martina Mendolia)