Tom Hanks e l’intelligenza artificiale: “Potrei recitare anche da morto”

(Adnkronos) – Attori con carriere infinite grazie all'intelligenza artificiale. A prospettare la suggestiva ipotesi è stato Tom Hanks che non ha escluso che la sua carriera continui dopo la sua morte con l'uso delle nuove tecnologie.  L'attore due volte premio Oscar per 'Forrest Gump' e 'Philadelphia' ha affermato che l'intelligenza artificiale potrebbe consentirgli di apparire in nuovi film in eterno. Ma ha ammesso che questi sviluppi tecnologici pongono nuove sfide artistiche e legali. La sua riflessione è arrivata dopo che Neil Tennant dei Pet Shop Boys ha affermato che l'intelligenza artificiale potrebbe essere utilizzata dai musicisti per completare canzoni non finite. Hanks, 66 anni, ne ha parlato nell'ultimo episodio del podcast di The Adam Buxton ricordando che già in The Polar Express del 2004 (primo film interamente animato utilizzando la tecnologia di motion capture digitale) molto del lavoro è stato fatto dai computer, che trasformavano un insieme di "1 e 0 in un volto". "Da allora lo sviluppo è aumentato un miliardo di volte e lo vediamo ovunque". Hanks ha quindi sottolineato che nell'industria cinematografica è aperto il dibattito su come proteggere gli attori dagli effetti della tecnologia. "Posso dirti che ci sono discussioni in corso in tutte le corporazioni, tutte le agenzie e tutti gli studi legali per trovare le implicazioni legali dell'uso della mia faccia, della mia voce, della nostra proprietà intellettuale", ha aggiunto Hanks. "Quello che è una possibilità concreta in questo momento è che, se lo volessi, potrei proporre una serie di sette film che mi vedrebbero recitare per i prossimi 32 anni fin dopo la mia morte". "Ora chiunque può ricreare se stesso a qualsiasi età grazie all'intelligenza artificiale o alla tecnologia deep fake. Potrei essere investito da un autobus domani e morire, ma le interpretazioni possono continuare all'infinito. Al di fuori della comprensione dell'intelligenza artificiale e del deep fake, non ci sarà nulla che ti dica che non sono io. Avrà un certo grado di realismo. E questa è certamente una sfida artistica ma è anche legale". Una tecnologia simile è già stata utilizzata nell'ultimo film di Indiana Jones, per il quale Harrison Ford, 80 anni, è stato "de-invecchiato" per la sequenza di apertura. I cineasti hanno setacciato il materiale d'archivio del Ford più giovane prima di abbinarlo alle nuove riprese, creando l'illusione delle presenza di Indiana Jones in nuove scene ambientate nel 1944. Hanks ha riconosciuto che gli sviluppi tecnologici potrebbero presto portare a una versione dell'attore generata dall'intelligenza artificiale, che potrebbe apparire in film che normalmente non potrebbe fare. "Senza dubbio le persone saranno in grado di dire che si tratta di intelligenza artificiale, ma la domanda è: gli importerà? Ci sono alcune persone a cui non importerà, che non faranno quella distinzione". L'intelligenza artificiale sta ponendo dilemmi anche all'industria musicale, con reazioni contrastanti sul suo utilizzo. Una canzone creata utilizzando le voci clonate di Drake e The Weeknd è stata ritirata dai servizi di streaming il mese scorso, mentre al contrario Grimes ha incoraggiato i musicisti a usare la sua voce per fare musica. Il cantante dei Pet Shop Boys, Neil Tennant, ha detto a Radio Times di essere entusiasta del potenziale della tecnologia. "C'è una canzone per la quale abbiamo scritto un ritornello nel 2003 e non l'abbiamo mai finita perché non riuscivo a pensare ai versi", ha detto. "Ma ora con l'intelligenza artificiale potresti dargli i bit che hai scritto, premere il pulsante e fargli riempire gli spazi vuoti", ha concluso.  —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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