Torino, caos nelle carceri: tensioni al minorile e al ‘Lorusso e Cutugno’
(Adnkronos) – Resta altissima la tensione nelle carceri del Piemonte. Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del Sindacato autonomo Polizia penitenziaria, racconta quanto è avvenuto nelle ultime ore nelle strutture detentive di Torino: “Ieri sera al carcere 'Lorusso e Cutugno', è iniziata una protesta al primo piano del Padiglione B, segni di tensione tra detenuti ubicati nelle sezioni del piano. Hanno cercato di sfondare i cancelli. Dopo circa mezz'ora, hanno acceso un fuoco in alcune sezioni, quindi si è reso necessario fare scendere circa 200 detenuti nei passeggi per poter intervenire nelle due Sezioni. Alle 21.30 circa c’era la rotonda del piano terra, con dieci detenuti circa, in attesa di ambulanze. Gran parte degli agenti intossicati, l'aria era irrespirabile in tutti i piani con fumo ovunque. Alcuni poliziotti sono dovuti ricorrere alle cure in ospedale”. “Subito dopo – ha raccontato ancora – grave evento critico presso l'Istituto penale minorile Ferrante Aporti dove vi erano 53 minori chiusi nella palestra a seguito di una sommossa che ha portato alla devastazione totale di tutti gli uffici, sala regia, palestra, bagni, corridoi praticamente raso al suolo. Il personale di Polizia penitenziaria è riuscito a far salire alcuni detenuti mentre ne sono rimasti alcuni armati di spranghe e suppellettili vari. Avevano appiccato due fuochi nella palestra. I Baschi azzurri sono riusciti a contenere a fatica tutti i minori. La problematica era il denso fumo all'interno. Alcuni detenuti sono stati trasportati presso il nosocomio Molinette per le cure del caso. Anche molti poliziotti sono dovuti ricorrere in ospedale”. Il “Quel che è avvenuto decreta che il sistema della pena minorile è da rifondare perché è stato ed è gestito in maniera fallimentare: ora mi auguro che vengano raccolti i nostri appelli che da decenni lanciamo per una nuova esecuzione della pena ed un nuovo ruolo del Corpo di Polizia penitenziaria, mai raccolti dalla politica e dalle istituzioni”, afferma Donato Capece, segretario generale del Sappe, che evidenzia: "Queste sono anche le conseguenze di una politica penitenziaria che invece di punire, sia sotto il profilo disciplinare che penale, i detenuti violenti, non assumono severi provvedimenti”. E si rivolge direttamente a Carlo Nordio: “Servono con urgenza provvedimenti. E la via più netta e radicale per eliminare tutti questi disagi sarebbe quella di un ripensamento complessivo della funzione della pena e, al suo interno, del ruolo del carcere, specie di quelli destinati ai detenuti minori”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)