Torregrotta, il ritorno in aula dell’ex presidente Carmelo Giordano
Nell’ultimo recente consiglio comunale di Torregrotta è rientrato nell’agone amministrativo l’ex presidente del consiglio comunale Carmelo Giordano, che (definendosi indipendente) ha stigmatizzato l’operato dell’amministrazione attiva, ponendosi alternativo alla stessa. Giordano guarda anche chiaramente alla prossima tornata elettorale già prevista ad ottobre, come appartenente ad un gruppo di cui fanno parte pure Sebastiano Mufale, Pasquale Amico e Cristina Lo Giudice. Questo il testo completo dell’intervento di Giordano subito dopo il giuramento di consigliere:
“Porgo i miei saluti al sig. sindaco, presidente del consiglio, componenti della giunta, consiglieri comunali e segretario comunale. Fa sempre un certo effetto ritornare nell’aula consiliare ad espletare le funzioni delegate dai cittadini. Certamente non entro dalla porta principale ma da quella di servizio; per usare un gergo calcistico “in zona cesarini”.
Mille dubbi, molte perplessità prima di accettare questo incarico ma il senso civico e di appartenenza hanno avuto la meglio. Non chiederti cosa può fare il tuo paese per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo paese. Cercherò in questo ultimo scorcio di legislatura di svolgere il mio ruolo per Torregrotta e per i torresi da indipendente e alternativo all’amministrazione Ximone, analizzando i fatti esclusivamente dal punto di vista politico-amministrativo.
Abbiamo lavorato alla stesura di un programma elettorale il più possibile realistico e concreto:
Presupposto indispensabile a garantire un ruolo attivo e partecipativo dei cittadini nelle scelte amministrative non solo al momento del voto, ma lungo tutto l’arco dei cinque anni, è prima di tutto una comunicazione costante e capillare, che si realizzi attraverso l’impiego di forme tradizionali ma che non trascuri le grandi opportunità oggi offerte dai nuovi media digitali.
- istituendo commissioni e tavoli di confronto permanenti tra l’amministrazione, i rappresentanti di categoria e i portatori d’interesse nei vari campi della vita sociale ed economica del paese
- istituendo uno sportello di prima accoglienza al cittadino presso la sede comunale, con lo scopo di dare informazioni alla cittadinanza che verrà successivamente indirizzata, se necessario, agli uffici competenti;
- Portando in diretta streaming tutte le sedute pubbliche d’interesse generale non solo il consiglio comunale
- Attuando il bilancio partecipato, stimolando la partecipazione dei cittadini alle politiche locali
5 la famiglia è il nucleo fondante della società; particolare attenzione crediamo vada posta nei confronti delle famiglie in difficoltà a causa della perdita del lavoro, degli anziani e delle persone disabili
Comune di Pandino
(art.20 punto 3 del Consiglio Comunale, domanda al sindaco: Si riconosce in queste parole?)
Il programma elettorale del Gruppo Civico da lei guidato è un plagio, in quanto, il periodo da me citato, è inserito nel programma elettorale del candidato sindaco del comune di Pandino per le elezioni amministrative anno 2014.
Le cito un altro periodo, anch’esso inserito nel suo programma: “trasformare la casa comunale in un centro promotore e regolatore dell’economia locale e dei bisogni dell’intera comunità, in grado di coniugare concretamente, in senso moderno e in termini di efficienza, di efficacia ed economicità, sviluppo economico locale e difesa dell’ambiente, solidarietà sociale e crescita occupazionale nell’assoluto rispetto della legalità e della trasparenza amministrativa”
Ciò che ho appena letto non è frutto della sua mente ma del candidato compagno socialista Salvatore Leanza, per gli amici Turi Leanza, sindaco di Bronte anno 2002.
Dunque mi chiedo e vi chiedo, cosa possono avere in comune i paesi di Torregrotta, Pandino e Bronte?
Il comune di Pandino si trova nella provincia di Cremona; Bronte in provincia di Catania; tre paesi con caratteristiche geografiche differenti tra di loro e con esigenze discordanti. Dunque signori consiglieri, questo programma elettorale è un plagio; il candidato sindaco ha voluto sbeffeggiare i cittadini di Torregrotta.
Passiamo ora al secondo punto in analisi: l’intervista ad AM notizie rilasciata dal sindaco Ximone, poche ore dopo essere stato eletto, durante la quale, su domanda dell’intervistatore sul fronte mare, rispose “realizzato in fretta e furia come la capanna di paglia dei tre porcellini”. Mi chiedo e le chiedo, in questi 5 anni che capanna ha costruito? O la capanna di paglia costruita in fretta e furia dall’amministrazione precedente, sottolineo in emergenza, per lei è diventata ordinarietà? Ops, devo chiederle scusa, lei in questi 5 anni ha progettato e fatto edificare attraverso un finanziamento regionale un fronte mare con prato inglese, giochi d’acqua, luci e confortevoli panchine. Scusate, ho sognato, si tratta di un comune limitrofo.
In quella famosa intervista del 6 giugno lei esce al naturale, grande estimatore del filosofo Nietzsche, per lei esiste il Superuomo, invece di tenere un profilo basso e volare alto.
Terzo punto in analisi: relazione annuale
Ai sensi della legge regionale numero 7 del 26 agosto 1992, modificata dalla legge regionale numero 17 del 28 dicembre 2004, la quale prevede che il sindaco ogni anno presenti una relazione scritta in Consiglio Comunale, sullo stato di attuazione del programma e sull’attività svolta, nonché su fatti particolarmente rilevanti.
Lo statuto comunale all’art. 15 così recita: “il Consiglio esprime inoltre in seduta pubblica le proprie valutazioni sulla relazione periodica del Sindaco, sullo stato di attuazione del programma entro 10 giorni dalla presentazione della stessa”
Competenze del Sindaco, art.28 comma S: “presenta una relazione scritta al consiglio comunale sullo stato di attuazione del programma e sull’attività svolta nonché su fatti particolarmente rilevanti con periodicità stabilita dalla legge o dal regolamento di funzionamento del Consiglio comunale.”
Signor Sindaco, scusi il vezzo, deve essere l’ultimo consigliere comunale subentrante ad evidenziare questa carenza illegittima del primo cittadino?
Le ricordo che lei è stato uno dei componenti della Commissione interna di maggioranza, nominato dall’amministrazione Trifilò, che si è adoperato insieme al dott. Domenico Russo e al dott. Antonino Duca alla stesura dell’attuale statuto. Non ha nessuna attenuante, ha denigrato questo Consiglio. Non ha nessuna attenuante, in quanto la non presentazione della relazione annuale può essere causa di decadenza e ritengo che il presidente del consiglio, consiglieri e segretario comunale stesso avrebbero dovuto intervenire, facendo sì che venisse redatta annualmente la suddetta relazione.
Mi è sembrato un seguace di Hobbes: “homo homini lupus” ma in questo consiglio comunale, ritengo che siamo tutti appassionati di Cartesio, “cogito ergo sum” – penso dunque sono – e se “errare humanum est, perseverare diabolicum” lei ha continuato a perseverare non indicando la via maestra ai due presidenti del consiglio, firmando la delibera che avrebbe dovuto portare entro 60 giorni dalla sua elezione all’istituzione delle Commissioni permanenti nel Consiglio comunale come da art.21 comma 9 dello Statuto. Tutto questo le avrebbe favorito l’attività politico-amministrativa, in quanto le commissioni comunali permanenti avrebbero fatto da trait d’union tra lei e il consiglio comunale.
Analizziamo adesso l’argomento cimitero:
Lei, signor sindaco, verrà ricordato per aver vergognosamente lasciato 16 salme di nostri concittadini in un sottoscala, non climatizzato, non igienicamente idoneo ad accoglierle. Mi permetto di ricordare, ad un letterato come lei, l’editto di Saint Claude, all’interno del quale i napoleonici citavano già nei primi anni dell’800 che i defunti dovevano essere seppelliti fuori dalle mura cittadine, per norme igienico-sanitarie. A proposito di sepoltura, le vorrei ricordare che esiste il T.U.E.L. , il quale è “il Vangelo” degli amministratori degli enti locali. Il T.U.E.L. , visti i suoi comportamenti in materia, che ritengo lei sconosca, all’art.50 espone le norme igienico-sanitarie. Come saprà bene, il sindaco è la massima espressione in materia, in caso di emergenza igienico-sanitarie. Dunque, avrebbe dovuto ottemperare ad un’ordinanza sindacale requisendo i loculi all’interno del cimitero e ove ce ne fosse bisogno, dalle cappelle gentilizie, con una spesa di circa euro 6000, 2 euro per ogni nucleo familiare, essendo questi circa 3000.
“Senza memoria siamo nulla, la memoria serve per ricordare chi non c’è più” Caro sindaco Ximone, “homo faber fortunae suae”.