Trump colpevole, tycoon ricorrerà in appello: “Io prigioniero politico”
(Adnkronos) – L'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è dichiarato "un prigioniero politico" dopo essere stato riconosciuto colpevole di tutti i 34 capi di imputazione nel processo legato ai 130.000 dollari versati all'attrice porno Stormy Daniels. E poco dopo il verdetto ha lanciato una campagna rivolta ai suoi sostenitori per una raccolta fondi. "Sono stato appena condannato in un processo politico truccato da caccia alle streghe: non ho fatto niente di sbagliato'', ha scritto Trump sul sito web per le donazioni della campagna repubblicana. "So che con voi al mio fianco riconquisteremo la Casa Bianca e renderemo grande l'America!", aggiunge. ''Faremo ricorso non appena possibile'', ha intanto dichiarato in una intervista alla Cnn l'avvocato del tycoon, Todd Blanche, sottolineando che il suo assistito è il primo ex presidente degli Stati Uniti a essere condannato per un reato. ''In cuor mio non credo che Trump sia colpevole'' e ''credo fermamente che la giuria non avrebbe dovuto ritenerlo colpevole'', ha affermato, sottolineando che ''è più di un anno che diciamo che non saremmo riusciti ad aver un processo equo a Manhattan e le cose si sono svolte esattamente come ci aspettavamo''. ''La giuria è stata molto seria e ha preso in considerazione tutte le prove'', ha aggiunto Blanche, spiegando che però ''lo avrebbero dovuto giudicare innocente. I documenti non provano la sua colpevolezza''. L'ex presidente è stato giudicato colpevole per tutti i 34 capi d'accusa nel processo riguardante i 130.000 dollari versati all'attrice porno Stormy Daniels e la falsificazione di documenti per occultare il pagamento effettuato nel 2016 e destinato a garantire il silenzio sulla relazione tra l'ex presidente degli Stati Uniti e la donna. L'udienza per la sentenza è fissata per l'11 luglio dal giudice Juan Merchan, pochi giorni prima della convention repubblicana che si apre il 15 luglio e che dovrebbe incoronare Trump come candidato alle elezioni di novembre. I 12 giurati a Manhattan si sono espressi sui 34 capi d'accusa. Alla domanda se avessero giudicato colpevole l'imputato su tutti i capi d'accusa, i giurati hanno risposto "sì" all'unisono. Trump, secondo le news diffuse dai network americani, inizialmente è rimasto impassibile con lo sguardo fisso davanti a sé. Quindi, si è girato verso la giuria mentre i singoli giurati confermavano il verdetto. Trump è stato giudicato colpevole per reati che prevedono, al massimo, 4 anni di carcere. Il giudice, in realtà, non è tenuto a comminare una pena detentiva nella sentenza che arriverà tra circa 40 giorni. Lo scenario d'altra parte è giudicato improbabile dalla maggior parte degli esperti legali: l'imputato è un ex presidente e, dettaglio non trascurabile, un 77enne senza precedenti penali. Il giudice potrebbe emettere una sentenza con la condizionale o una scarcerazione condizionata. Nel primo caso, Trump avrebbe l'obbligo di sottoporsi a controlli periodici e sottostare alle regole, mentre nel secondo non avrebbe nessuna supervisione. Queste condizioni – che prevedono che il condannato sia sottoposto a lunghi interrogatori da parte dei funzionari dell'ufficio per la libertà condizionale sulla sua storia personale, la sua salute mentale e le circostanze che hanno portato alla sua condanna – sarebbero considerate un insulto da un ex presidente che al momento dell'eventuale sentenza di Merchan – sarebbe a pochi mesi dalle elezioni per la Casa Bianca. Infine, Merchan potrebbe anche decidere di condannare il tycoon ai servizi sociali. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)