Tutor Consulting, per l’HACCP servono competenze a 360 gradi
(Adnkronos) – Rispettare le procedure HACCP può essere complesso per le aziende. Ma un’applicazione non corretta può avere conseguenze amministrative, civili e anche penali Torino, 7 giugno 2023. Hazard Analysis and Critical Control Points, ossia Analisi dei pericoli e controllo dei punti critici. Questo è il significato della sigla HACCP, un insieme di procedure che servono per monitorare in maniera capillare i punti della lavorazione degli alimenti in cui può esserci un pericolo di contaminazione. “Le regole e i protocolli dell’HACCP – spiega Bruno Ranellucci, della Tutor Consulting, società di consulenza di Nichelino, alle porte di Torino – servono per garantire la sicurezza nella filiera alimentare e tutelare sia gli operatori coinvolti che tutti coloro che vengono in contatto con gli alimenti. Certamente sono norme complesse da attuare ma sono soprattutto una garanzia per la qualità del prodotto alimentare, la salute del consumatore e anche il buon nome di tutti coloro che si occupano di food ”. Il sistema HACCP prevede procedure che devono essere applicate in tutte le diverse fasi della filiera alimentare, dalla produzione allo stoccaggio, al trasporto, alla conservazione, alla vendita e alla somministrazione. Ovviamente l’attuazione delle norme è più complicata per alcune categorie di aziende che prevedono più fasi della lavorazione. “Facciamo l’esempio di un salumificio – osserva Bruno Ranellucci – azienda che si deve occupare della parte dell’allevamento, della produzione, lo stoccaggio e la rivendita del prodotto. E’ chiaro che un salumificio avrà una gestione più articolata dell’HACCP di chi si occupa, invece, esclusivamente della ristorazione o della vendita all’ingrosso di alimentari. In definitiva l’applicazione è obbligatoria per tutti gli operatori del food ma la complessità varia a seconda della tipologia dell’azienda e della sua dimensione”. Tutti i passaggi, in ogni caso, devono essere messi in pratica correttamente ed essere dimostrabili e verificabili nell’eventualità di controlli da parte delle autorità competenti. Qualora si riscontrassero irregolarità, infatti, si andrebbe incontro a conseguenze amministrative, civili e anche penali. “Se il manuale HACCP non è adeguato alle specificità dell’azienda – conferma Ranellucci – si rischiano sanzioni di qualche migliaia di euro, così come se non viene svolta la formazione o c’è qualche carenza igienico sanitaria. Ma se viene riscontrato un atteggiamento fraudolento si rientra nell’ambito penale”. Per tutti questi motivi è necessario scegliere un consulente HACCP che abbia competenze a 360 gradi, che sappia valutare, già ad una prima analisi, quali sono le esigenze di un singolo imprenditore; deve, inoltre, avere contatti con le Asl territoriali. “Noi di Tutor Consulting – conclude Ranellucci – abbiamo realizzato alcuni manuali HACCP in collaborazione con le stesse Asl in modo da garantire la maggiore sicurezza possibile all’utente finale e prevenire qualsiasi irregolarità” Per informazioni e approfondimenti si può consultare il sito https://www.tutorconsulting.it/
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