Ucraina, colpita raffineria in città russa. “Kiev verso vertice pace senza Mosca”

(Adnkronos) – Un incendio è scoppiato in una raffineria di petrolio nella regione russa di Krasnodar, in seguito a un probabile attacco di un drone. A riferirlo il governatore della regione, Veniamin Kondratyev su Telegram, aggiungendo che “non ci sono vittime". Questa una delle ultime news di oggi sulla guerra Ucraina-Russia.  La raffineria Afipsky non è lontana dal porto di Novorossiisk sul Mar Nero, vicino a un'altra raffineria che è stata attaccata più volte questo mese. Intanto, mentre l'Ucraina con i suoi alleati starebbe preparando un summit per luglio senza la Russia, l'Aiea presenta all'Onu un piano in 5 punti per la centrale atomica di Zaporizhzhia. 
Kiev, al tavolo con i "leader globali" e senza la Russia, secondo una fonte vicina al presidente Volodymyr Zelensky e secondo figure diplomatiche europee punta a ottenere un sostegno ancor più ampio al proprio piano di pace secondo il Wall Street Journal, il quale evidenzia che sull'asse Europa-Ucraina si lavora a una proposta di pace che possa rivelarsi più convincente per Cina, India, Arabia Saudita e Brasile. Il vertice dovrebbe tenersi poco dopo il summit della Nato, che si terrà a Vilnius, in Lituania, a partire dall'11 luglio. 
E' "estremamente pericolosa la situazione attorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia", la più grande dell'Europa nel sud dell'Ucraina, per "le azioni di combattimento in corso" nella guerra innescata dall'invasione decisa dalla Russia ormai 15 mesi fa. E' l'allarme lanciato dal direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) Rafael Mariano Grossi davanti al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. "Zaporizhzhia non deve essere utilizzata per lo stoccaggio di armi pesanti, tra cui lanciarazzi, munizioni o personale militare", ha aggiunto, chiedendo alla Russia e alla Ucraina di "rispettare i cinque punti previsti dal piano per garantire la sicurezza nucleare a Zaporizhzhia". Secondo il primo punto, ha detto Grossi, ''non dovrebbero esserci attacchi di alcun tipo da o contro l'impianto, in particolare contro i reattori, lo stoccaggio del combustibile esaurito, altre infrastrutture critiche o il personale''. Inoltre ''l'impianto di Zaporizhzhia non dovrebbe essere utilizzato come deposito o base per armi pesanti (cioè lanciarazzi multipli, sistemi di artiglieria e munizioni e carri armati) o personale militare che potrebbe essere utilizzato per un attacco dall'impianto''. Grossi, in base al secondo punto, ritiene inoltre che ''Zaporizhzhia non dovrebbe essere utilizzata come deposito o base per armi pesanti (cioè lanciarazzi multipli, sistemi di artiglieria e munizioni e carri armati) o personale militare che potrebbe essere utilizzato per un attacco dall'impianto''. Il terzo punto prevede che ''l'energia esterna all'impianto non dovrebbe essere messa a rischio. A tal fine, dovrebbero essere compiuti tutti gli sforzi per garantire che l'energia elettrica esterna rimanga sempre disponibile e sicura''. Inoltre, come stabilito dal quarto punto, "tutte le strutture, i sistemi e i componenti essenziali per il funzionamento sicuro e protetto della centrale di Zaporizhzhia dovrebbero essere protetti da attacchi o atti di sabotaggio''. Nel quinto punto sostiene che "non dovrebbe essere intrapresa alcuna azione che mini questi principi". Grossi ha quindi esortato il Consiglio di sicurezza a sostenerli "senza ambiguità". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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