Ucraina, Polonia e armi a Kiev: stop a metà, ecco perché
(Adnkronos) –
La Polonia blocca le forniture di armi all'Ucraina? No. Non del tutto, almeno. La tensione tra Varsavia e Kiev per motivi commerciali, legati alle esportazioni di grano ucraino e al blocco dell'importazione di prodotti agricoli polacchi, non pone fine al sostegno nella guerra che il paese guidato dal presidente Volodymyr Zelensky conduce da oltre 18 mesi contro la Russia. Ieri il premier polacco Mateusz Morawiecki, a New York per l'Assemblea delle Nazioni Unite, ha annunciato lo stop dei trasferimenti di nuove armi all'Ucraina. Chi ha intepretato le parole del primo ministro come una chiusura totale, però, ha equivocato. Lo spiega oggi il presidente polacco Andrzej Duda. Le parole di Mateusz Morawiecki sulla fornitura di armi all'Ucraina ''sono state interpretate nel peggiore dei modi'', dice Duda all'emittente Tvn24. "Secondo me, il primo ministro intendeva dire che non trasferiremo in Ucraina le nuove armi che stiamo acquistando attualmente per la modernizzazione dell'esercito polacco'', aggiunge il presidente.
L'allarme viene ridimensionato anche dagli Stati Uniti, dove Zelensky oggi incontra il presidente Joe Biden. "La Polonia continua a sostenere l'Ucraina e noi manterremo le consultazioni con loro", dice durante un punto stampa il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca. In ogni caso, la scelta della Polonia è una "decisione sovrana", come evidenzia il Pentagono. "Abbiamo sempre detto che ogni paese, con decisione sovrana, sceglie il livello di sostegno che garantirà", le parole del generale Patrick Ryder. "La Polonia è stata una delle nazioni più impegnate a fornire assistenza all'Ucraina, anche in termini di significativi aiuti umanitari e di sostegno per milioni di ucraini emigrati in Polonia dopo l'invasione russa". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)