Universal Peace Federation, incontro per celebrare la “Giornata Internazionale delle Nazioni Unite per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne e le Ragazze”
La Universal Peace Federation (UPF-UK) ha organizzato un incontro per celebrare la “Giornata Internazionale delle Nazioni Unite per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne e le Ragazze” (EVAWG) e a sostegno della campagna del Segretario Generale delle Nazioni Unite “UNiTE by 2030 to End Violence Against Women”. L’evento si terrà martedì 15 novembre 2022 alle 19:00 ora italiana, presso la Camera dei Lord di Londra.
Interverranno: la Baronessa Sandip Verma, membro della Camera dei Lord britannica; Sua Eccellenza Angeline Ndayishimiye, First Lady del Burundi; Shaun Baily, Membro del Parlamento del Regno Unito e sostenitore di EVAWG; Pamela Zaballa, Global CEO di NO MORE; Marie Hanson OBE, CEO di Storm Family Centre; Chris Green OBE, Fondatore di White Ribbon e di MACS; Melissa Morbeck, Direttrice dell’Alleanza Contro la Violenza Domestica (CAADV); Keith Best, Presidente di UPF e del Movimento Federalista Mondiale (WFM); Ahlam Akram, Fondatrice di Basira Organizzazione delle Donne del Medio Oriente; dr.ssa Nazish Humayun, Medico, vittima di abusi.
Mentre i Paesi attuavano misure di blocco per fermare la diffusione del coronavirus, la violenza contro le donne, in particolare quella domestica, si è intensificata e in alcune nazioni le chiamate alle linee di assistenza sono quintuplicate. La campagna “UNiTE” del Segretario Generale delle Nazioni Unite è finalizzata a prevenire e a eliminare la violenza contro le donne e le ragazze in ogni parte del mondo.
Secondo le ultime stime, quasi una donna su tre di età pari o superiore ai quindici anni, in tutto il mondo, ha subìto violenza fisica o sessuale da parte di un partner intimo, di un non partner o di entrambi, almeno una volta nella vita. Questi dati indicano che i livelli di violenza contro le donne e le ragazze sono rimasti sostanzialmente invariati nell’ultimo decennio. (‘Stime sulla prevalenza della violenza contro le donne, 2018’ OMS).
“La crisi si è accompagnata a un’impennata delle denunce di violenza domestica, proprio nel momento in cui lo Stato di diritto, la sanità, le case di accoglienza e altri organismi si sono dovuti concentrare per affrontare la pandemia”, si legge nel rapporto del Segretario generale delle Nazioni Unite ‘Responsabilità condivisa, solidarietà globale: rispondere agli impatti socio-economici del COVID-19’. A livello globale, le statistiche mostrano che una donna su tre ha subito violenza fisica o sessuale prima della pandemia e ora si stima che i casi siano aumentati di oltre il 20% durante il primo blocco.
“La violenza contro le donne e le ragazze è una delle più diffuse, persistenti e devastanti violazioni dei diritti umani nel mondo. Causa gravi conseguenze fisiche, sessuali e mentali, sia immediate sia a lungo termine, compresa la morte. Influisce negativamente sul benessere delle donne, delle loro famiglie e delle loro comunità”, ha dichiarato Margaret Keverian-Ali, Direttrice di UPF UK. Ha proseguito invitando a immaginare “un mondo in cui una donna, indipendentemente dalla sua età, possa ricevere un’istruzione, avere un reddito proprio, partecipare alla vita politica, vestirsi e parlare senza paura di essere discriminata”. In particolare ha esortato a concepire un mondo senza violenza, dove le donne e le ragazze possano sentirsi valorizzate e rispettate: un mondo di uguaglianza e accettazione. “Riteniamo che per troppo tempo l’impunità, il silenzio e il pregiudizio abbiano permesso alla violenza contro le donne di crescere fino a raggiungere proporzioni pandemiche”, ha concluso.
Per Robin Marsh, Segretario generale di UPF UK “le più grandi conquiste, realizzazioni, studi, movimenti, sono iniziati con un’idea. È stata la dedizione e la libera volontà dei singoli e dei gruppi che attraverso la diffusione delle loro idee hanno migliorato la nostra realtà. L’azione collettiva e la responsabilità condivisa nel guidare il cambiamento renderanno questa Giornata delle Nazioni Unite un successo”.
Robin Marsh ha spiegato che UPF onora questa ricorrenza annualmente, per sensibilizzare e affrontare la crescente violenza di genere e per dire STOP a questo fenomeno. Ha terminato affermando che “questa ricorrenza è l’occasione per riunirsi come comunità, per celebrare e per agire”.
L’UPF è una ONG con Stato Generale Consultivo presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC). E’ un’alleanza di persone e di organizzazioni a livello internazionale dedicati alla costruzione della pace fondata sui principi d’interdipendenza, prosperità reciproca e valori universali condivisi. In Italia, tra le varie iniziative, pubblica la rivista periodica “Voci di Pace”, un autorevole punto di riferimento culturale per il dibattito interreligioso, sui diritti umani e la pace.